Contraffazione alimentare
12 settembre 2015I dati sono allarmanti!
Non di rado si sentono notizie che riguardano la contraffazione dei nostri alimenti nostrani. Formaggi, passate di pomodoro e pasta ma anche latte, agrumi, olio d’oliva.
E’ successo anche al nostro famoso prosciutto di San Daniele, poco più di un mese fa: sostituivano i prosciutti originali Dop, approfittando dei momenti di assenza degli ispettori dell’Istituto di controllo di qualità, con prodotti nazionali ed esteri che poi marchiavano con falsi timbri a fuoco. Le cosce di prosciutto contraffatte venivano quindi immesse sul mercato mentre quelle originali venivano vendute sul mercato nero.
Il caso in questione è accaduto in Italia, proprio nel paese di origine dell’alimento, ma sappiamo come all’estero gli alimenti made in Italy siano tra i più “taroccati” al mondo. L’abuso dei marchi non a caso è uno dei temi in discussione a Expo Milano, dove Coldiretti, fatta la spesa in giro per il mondo, ha esposto un gran numero di falsi made in Italy valutando il danno per il nostro comparto agroalimentare in ben 60 miliardi di euro. Secondo le stime della Commissione europea, l’industria del falso ha un fatturato che è ormai pari all’1% del Pil mondiale, con una perdita di oltre due milioni di posti di lavoro. Si deve poi tener conto che uno dei principali problemi legati alle illegalità nel cibo e’ rappresentato dalla sfiducia e paura dei consumatori nell’acquisto del cibo. Secondo i dati ottenuti dall’indagine sui rischi alimentari e consumatori, si evince come il 35.5% degli intervistati ha timore ad acquistare un prodotto, dopo il sequestro o la segnalazione da parte delle forze di polizia. Il 22% afferma che non acquisterà mai più quel prodotto, mentre solo il 12% afferma che si sente sicuro perché il prodotto è più controllato.
Questo spesso a ragione.
La sofisticazione, infatti, nota anche come “frode della qualità”, spesso è causa di nocività per il consumatore, poiché consiste nella modificazione o alterazione intenzionale delle caratteristiche chimiche o fisiche di un prodotto, realizzate mediante sottrazione (spesso parziale) di un elemento pregiato o mediante aggiunta di una sostanza poco pregiata, operata generalmente allo scopo di ricavare un illecito profitto, o di migliorare l’aspetto del prodotto (per es., con l’aggiunta di coloranti) o la sua conservabilità (per es., con l’aggiunta di conservanti) o altre sue proprietà. Diversa invece è la “ frode sull’origine” (falsificazione dell’indicazione di provenienza geografica o della denominazione di origine), che è la riproduzione abusiva del brevetto secondo il quale l’alimento è prodotto; occorre precisare, però, che essa non è sempre causa di nocività per il consumatore.
La contraffazione è oggi un fenomeno di portata internazionale, avente gravi ripercussioni in ambito economico e sociale, sul corretto funzionamento del mercato interno e dal punto di vista della tutela dei consumatori. Il mancato indotto quindi è solo una parte del problema. Il cibo è elemento fondamentale per la vita, l’organismo ha bisogno di nutrirsi per assicurarsi la giusta forza, efficienza e vitalità. La genuinità e la bontà degli alimenti che quotidianamente consumiamo determinano lo stato fisico e la condizione del cittadino-consumatore, il cui interesse primario è determinato dal consumo di cibi sicuri sia per l’igiene nella preparazione e nella conservazione, sia per l’affidabilità delle indicazioni su origine, requisiti e qualità degli alimenti stessi. Federconsumatori Fvg oltre ad essere stata sempre attenta alla tematica anche in sinergia con le forze del’ ordine e le associazioni rappresentative dei produttori e’ quotidianamente impegnata in iniziative di informazione dei consumatori e tutela della salute raccogliendo anche le segnalazioni che provengono dai cittadini ai nostri sportelli per contrastare le pratiche commerciali scorrette e dannose per la salute e l’ambiente nonché per un corretto sviluppo del sistema economico.
Valentina Del Pin
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