BIO-Trend nell’alimentazione
22 luglio 2015Consumare alimenti biologici ormai sembra non essere più una consuetudine per pochi, ma un’abitudine alimentare sempre più seguita.
Secondo lo studio commissionato da Assobio all’istituto di statistica Nielsen dal titolo “L’alimentare e il biologico in Italia”, infatti, a preferire i prodotti alimentari biologici sono 18,4 milioni di famiglie ovvero il 20% degli italiani. Il profilo del cliente medio che sceglie bio corrisponde per lo più a donne nelle fasce d’età comprese tra i 25 e i 44 anni e tra i 55 e i 64 anni, mentre si è constatato che tra gli alimenti bio più acquistati troviamo uova, marmellate, panetti croccanti, bevande vegetali e paste a base di farine integrali.
Secondo lo studio, inoltre, si è rilevata una propensione maggiore all’acquisto di questi prodotti nelle famiglie con un reddito mensile familiare medio/alto e nei consumatori in possesso di un titolo di studio elevato. Oltre a questi fattori socio-economici ci sono alcuni stili di vita abbinati al consumo di prodotti bio come l’abitudine all’esercizio fisico e la pratica della raccolta differenziata dei rifiuti. Ma sono soprattutto gli stili alimentari di vegetariani o vegani, o la presenza di disturbi che impongono grande attenzione alla dieta a influenzare la scelta dei consumi.
Che cos’è esattamente un alimento biologico? Quali sono i parametri per definirlo tale?
L’agricoltura biologica è un metodo di produzione definito dal punto di vista legislativo a livello comunitario con un primo regolamento, il Regolamento CEE 2092/91, sostituito successivamente dai Reg. CE 834/07 e 889/08 e a livello nazionale con il D.M. 18354/09.
Il termine “agricoltura biologica” indica un metodo di coltivazione e di allevamento che ammette solo l’impiego di sostanze naturali, presenti cioè in natura, escludendo l’utilizzo di sostanze di sintesi chimica (concimi, diserbanti, insetticidi).
Per quanto riguarda i sistemi di allevamento, si pone la massima attenzione al benessere degli animali, che si nutrono di erba e foraggio biologico e non assumono antibiotici, ormoni o altre sostanze che stimolino artificialmente la crescita e la produzione di latte. Inoltre, nelle aziende agricole devono esserci ampi spazi perché gli animali possano muoversi e pascolare liberamente.
Gli italiani, quindi, si rivolgono al bio in cerca di sicurezza e qualità o spinti dalla ricerca di prodotti adatti alle intolleranze alimentari e alle allergie, ma anche per tutelare l’ambiente, la biodiversità e premiare gli agricoltori che adottano pratiche sostenibili.
Come possiamo riconoscere un alimento biologico?
Dal 1° luglio 2010 è entrato in vigore l’uso del Logo di produzione biologica dell’Unione europea (la fogliolina i cui contorni sono delineati da stelline bianche su sfondo verde o in bianco e nero) che attesta che il prodotto confezionato ha una percentuale di origine agricola bio di almeno 95%. Accanto al logo europeo vanno riportate le indicazioni necessarie per identificare il tipo di metodo di produzione, il codice dell’operatore, il codice dell’organismo di controllo e la nazione ( “Agricoltura non UE” per prodotti coltivati in paesi terzi; “Agricoltura UE” per prodotti coltivati in uno dei paesi comunitari; “Agricoltura UE/Agricoltura non UE” per prodotti contenenti prodotti coltivati in parte in Europa e in parte in paesi terzi.)
Valentina Del Pin
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