Alimentazione e materie prime sostenibili
07 luglio 2015Il tema fondamentale della corretta informazione ai consumatori.
Martedì 7 luglio alle ore 12.00, presso la sala conferenze del Media Centre di Expo, si è tenuta la tavola rotonda dal titolo “Alimentazione e materie prime sostenibili: Unilever invita a cooperare per cambiare prospettiva”, organizzata da Unilever (Official Ice Cream Partner con il brand Algida), come primo appuntamento di un percorso tematico che, nei prossimi mesi di Expo Milano 2015, affronterà anche i temi della sostenibilità sociale e il ruolo delle donne nel cammino dello sviluppo sostenibile (16 settembre), nonché della sicurezza alimentare e della lotta allo spreco delle risorse del Pianeta (15 ottobre).
Angelo Trocchia, Presidente e Amministratore Delegato di Unilever Italia, ha aperto il dibattito, al quale hanno preso parte: Paolo De Castro, Coordinatore S&D della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento Europeo (intervenuto da Strasburgo), Mario Piccialuti, Direttore di AIDEPI, Eva Alessi, Head of Sustainability del WWF e Paolo Landi, Presidente della Fondazione Consumo Sostenibile.
Il dibattito si è concentrato sui comportamenti sostenibili nell’utilizzo di materie prime come olio di palma, cacao e tè, il tema della corretta informazione ai consumatori, nonché il ruolo giocato dalle associazioni e dalle ONG nell’importante partita della sensibilizzazione al consumo consapevole.
Angelo Trocchia ha spiegato i vantaggi economici di un approvvigionamento 100% sostenibile. Forte dei risultati ottenuti con il piano di sostenibilità decennale dell’azienda (Unilever Sustainable Living Plan), Trocchia si è concentrato sull’approvvigionamento sostenibile delle principali commodities utilizzate da Unilever a livello globale per la produzione alimentare spiegando che l’approccio della multinazionale si avvale, dove possibile, di standard di certificazione internazionali. In assenza di regolamentazioni comunitarie o nazionali, Unilever adotta codici di autoregolamentazione come il Codice di Agricoltura Sostenibile, che la multinazionale vuole ora proporre alle altre aziende come modello unico e condiviso di parametri di agricoltura sostenibile.
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