Strasburgo dice si al “Novel Food”

16 novembre 2015

Alghe e insetti nel piatto degli europei

Con l’etichetta di “Novel Food” si intendono tutti i prodotti non consumati, in maniera significativa, in Europa prima dell’entrata in vigore delle norme attuali. Nel concreto, la casistica si divide in due categorie: prodotti sviluppati con nuove tecnologie o consumati da più di 25 anni al di fuori dai confini dell’Unione Europea (nei cosiddetti Paesi Terzi). Per esempio la cosiddetta gomma americana, più conosciuta come chewing-gum con una nuova composizione chimica, olio di colza, la vitamina K2, i succhi prodotti ad alta pressione. Un capitolo a sé è rappresentato dagli insetti, sfida in crescita per la sostenibilità alimentare.

Qualche giorno fa il parlamento europeo ha votato per il rinnovamento della regolamentazione, vecchia di quasi 20 anni. Il cibo del futuro quindi può riservarci qualche sorpresa, nel piatto ci potremmo trovare: insetti, alghe, vermi, larve e scorpioni, ma anche cibi costruiti in laboratorio, nuovi coloranti potranno finire sulle tavole degli europei, se avranno il via libera della Agenzia europea della sicurezza alimentare (Efsa). La plenaria del Parlamento europeo ha approvato in prima lettura l’accordo con il Consiglio per semplificare le procedure di autorizzazione dei ‘nuovi alimenti’. L’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, effettuerà una valutazione nei casi in cui un alimento abbia un effetto sulla salute umana. L’accordo è stato approvato con 359 sì, 202 no, 127 astenuti. Considerando la nostra eccellente tradizione alimentare però, non possiamo che esprimere qualche dubbio sul fatto che questi cibi possano entrare nella dieta degli Italiani, almeno non nell’immediato futuro.

Emeri Pecile