Overbooking aereo
06 agosto 2015Cos’è e quali sono i diritti dei passeggeri
Il termine overbooking può essere tradotto in italiano con la parola “sovra prenotazione”. Si tratta di un tecnica utilizzata da tutte le compagnie aeree che, al fine di razionalizzare i costi del volo e per tutelarsi nel caso in cui alcuni passeggeri non si presentino all’imbarco, mettono in vendita un numero di biglietti superiore rispetto all’effettiva quantità di posti disponibili all’interno del velivolo. Chi viaggia molto sa che questo inconveniente può capitare, sopratutto nei periodi di alta frequenza quando è massiccia la richiesta di posti su un volo.
In questi casi, come prima cosa, la compagnia deve fare un “appello ai volontari” per verificare se vi siano persone disposte a cedere il proprio posto in cambio di benefici, quali:
rimborso del prezzo del biglietto entro 7 giorni; imbarco sul primo volo alternativo verso la destinazione finale; imbarco su un volo alternativo verso la destinazione in data successiva più conveniente per il passeggero. Nel caso in cui non vi fossero volontari disposti a rinunciare alla partenza, la compagnia può negare l’imbarco ai passeggeri non consenzienti, ai quali verrà data la possibilità di scegliere tra rimborso e imbarco su un volo alternativo.
In aggiunta la compagnia aerea deve pagare un risarcimento in contanti pari a:
250 euro per i voli fino a 1.500 km;
400 euro per i voli interni all’Unione Europea oltre i 1.500 km e per tutte le altre tratte comprese tra 1500 e 3.500 chilometri;
600 euro per i voli con tratte superiori a 3.500 km.
La compagnia aerea deve, infine, offrire gratuitamente: due telefonate o fax o e-mail; pasti o rinfreschi; il pernottamento in albergo.
Al fine di evitare spiacevoli sorprese, Federconsumatori consiglia di effettuare il prima possibile il check-in e di evitare di prenotare voli a tariffe super scontate poiché le compagnie tendono a privilegiare chi ha comprato il biglietto al normale prezzo.
Caterina Taverna
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