Un’unica tariffa per l’energia elettrica

20 febbraio 2015

Parte la consultazione dell’Autorità

L’Autorità per l’energia elettrica e gas propone che a partire da gennaio 2018 le tariffe elettriche per il settore domestico non aumentino più progressivamente in base ai consumi ma con un un’unica tariffa per KW consumato. L’Autorità intanto ha proposto un documento che sarà messo in consultazione tra i vari soggetti interessati.
La rivoluzione delle bollette riguarda una struttura tariffaria ormai obsoleta, che era stata introdotta circa 40 anni fa e che era il frutto di una particolare situazione contingente, vale a dire gli shock petroliferi degli anni ’70. Infatti allora si era impostato un programma di austerità energetica che per l’elettricità prevedeva una penalizzazione per chi aumentava i propri consumi, attraverso bollette con prezzi impostati secondo una logica progressiva, con sussidi incrociati e redistribuzioni tra gruppi di clienti. Con il passare degli anni sono apparse evidenti tutte le storture di questo sistema, come ad esempio nel caso del single benestante che, in proporzione, paga una tariffa inferiore a quella di una famiglia numerosa, oppure nel caso di coloro che hanno il riscaldamento con i condizionatori a pompe di calore che pagano proporzionalmente più delle famiglie che usano impianti di riscaldamento a gas o altro combustibile, meno sostenibili da un punto di vista ambientale. Il documento messo a consultazione dall’Autorità propone quindi una serie di possibili e diverse opzioni, ma ne suggerisce una in particolare, per cui le tariffe di rete sono uguali per tutti e non più progressive (applicate con un corrispettivo fisso annuo per ogni utenza, sulla potenza impegnata – vale a dire disponibile da contratto, 3 kW, 4,5 kW, 6 kW – e sui consumi effettivi) e l’ammontare necessario alla copertura degli oneri generali, spiega l’Autorità, verrà caricato per il 50% in base alla potenza e il 50% sui consumi, differenziando tra residenti e non residenti il corrispettivo per potenza impegnata. Tale soluzione dovrebbe in generale mantenere sostanzialmente invariata la bolletta del consumatore medio (residente con consumi pari a 2.700 kWh e una potenza impegnata di 3 kW), che passerebbe da 438 a 443 euro l’anno. La riforma proposta dall’Autorità, comunque, non è proprio dietro l’angolo. Se i tempi della consultazione sono piuttosto brevi, quelli della vera e propria implementazione del nuovo sistema sono parecchio più lunghi: è previsto un percorso che, partendo dal primo gennaio 2016, si sviluppi nell’arco di due anni e consenta di introdurre la nuova struttura tariffaria a regime dal primo gennaio 2018.
Il nostro parere sull’operazione è complessivamente positivo, dovremo però vigilare sulla corretta applicazione.

Edo Billa