Fatturazione a 28 giorni – circolare di aggiornamento Federconsumatori Nazionale

13 settembre 2019

Nel luglio scorso il Consiglio di Stato ha respinto i ricorsi di Fastweb, Vodafone e Wind3 per il rimborso dei giorni erosi con la fatturazione a 28 giorni. Considerando il protrarsi dei tempi della pubblicazione delle motivazioni della sentenza stessa e data l’insistenza con cui i gestori comunicano ai propri clienti la possibilità di ottenere il rimborso presentando un modulo messo a disposizione oppure semplicemente con una telefonata, riteniamo necessario informarvi in merito alla linea che intendiamo adottare.

In queste settimane abbiamo emesso diversi comunicati, descrivendo chiaramente la situazione e tenendo fermo il punto di principio politico: il rimborso deve essere automatico e non su richiesta, poiché questo è quanto prevede la delibera 269/18 AGCOM. Inoltre, tale modalità è l’unica che garantisca agli utenti che hanno pagato di più di ottenere la restituzione delle somme versate.

È chiaro invece che le aziende puntano sulla “modalità non automatica” per garantirsi un sostanziale risparmio: l’insufficiente informazione sull’argomento e in molti casi la scarsa volontà di avviare un iter burocratico costituiranno un disincentivo per gli utenti, anche in considerazione della modesta entità delle cifre in gioco.

Come Federconsumatori Nazionale esprimiamo la netta volontà di non restare passivamente in attesa e soprattutto di non lasciare le aziende libere di esercitare pressioni sugli utenti. Proprio a tal fine stiamo predisponendo una azione inibitoria, per indurre le aziende ad ottemperare a quanto intimato dal Consiglio di Stato. Prima di poterla inviare dobbiamo però attendere le motivazioni del Consiglio di Stato, ancora non pubblicate, nonché il pronunciamento dello stesso Consiglio verso Tim, che ha presentato ricorso con tempistiche differenti e su cui non è stata ancora emessa alcuna sentenza. 

Fatturazione a 28 giorni – circolare di aggiornamento Federconsumatori Nazionale

Nel luglio scorso il Consiglio di Stato ha respinto i ricorsi di Fastweb, Vodafone e Wind3 per il