New Deal for Consumers, raggiunto accordo provvisorio su maggiore tutela consumatori
03 aprile 2019Fonte: Helpconsumatori https://bit.ly/2WDfdbZ
Più trasparenza per i consumatori che fanno acquisti online. Ricerche online che indichino chiaramente se il risultato è sponsorizzato. Norme chiare, e sanzioni efficaci (non inferiore al 4% del volume d’affari annuo) per contrastare il fenomeno del doppio standard qualitativo dei prodotti in Europa. Questi i contenuti dell’accordo provvisorio raggiunto dal Parlamento europeo e dal Consiglio per rafforzare e migliorare le norme a tutela dei consumatori. Passi avanti, insomma, per il New Deal for Consumers lanciato lo scorso anno dalla Commissione europea.
Le nuove norme – ora l’accordo provvisorio deve essere adottato formalmente dal Parlamento europeo e dal Consiglio – sono state proposte ad aprile 2018 dalla Commissione europea nell’ambito del new deal per i consumatori, composto da due proposte di direttive.
“Si tratta – ha detto il primo vicepresidente Frans Timmermans – di proteggere i consumatori ricorrendo a una maggiore trasparenza, e a un’applicazione rigorosa delle norme in caso di inganni. Grazie a questo “new deal” i consumatori sapranno cosa stanno acquistando e da chi“.
Spiega Věra Jourová, Commissario per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere: “Grazie a questo accordo la pratica del doppio standard nel mercato unico ha i giorni contati. I consumatori non dovrebbero essere più fuorviati dal fatto che prodotti diversi vengono presentati come identici. I commercianti che continueranno a ingannare andranno incontro a sanzioni gravi. Il “new deal” rafforzerà inoltre la protezione dei consumatori nel mondo online e renderà più trasparenti gli acquisti su Internet.”
Le misure prevedono, prima di tutto, sanzioni efficaci per le violazioni del diritto del consumo. Le autorità nazionali di tutela consumatori potranno imporre “sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive” in modo coordinato. Per le violazioni che colpiscono i consumatori in più Stati europei, la sanzione massima applicabile in ciascuno Stato membro sarà pari a non meno del 4% del volume d’affari annuo del professionista.
Altro obiettivo è quello di contrastare le differenze di qualità nei beni di consumo. Sarà dunque pratica ingannevole la commercializzazione di un prodotto come identico a uno stesso prodotto in altri Stati membri, se questi invece presentano ingiustificatamente, composizioni o caratteristiche molto diversi.
Si rafforzano i diritti dei consumatori online, perché nello shopping online ai consumatori dovrà essere chiaramente comunicato se stanno comprando prodotti o servizi da un professionista o da un privato. In caso di ricerche online, ai consumatori sarà chiaramente comunicato se il risultato della ricerca è sponsorizzato da un professionista. I consumatori saranno inoltre informati sui principali parametri che determinano la classificazione dei risultati della ricerca.
Il New deal per i consumatori lanciato dalla Commissione europea vuole garantire a tutti i consumatori europei la piena tutela dei loro diritti. Come? Attraverso un rafforzamento complessivo dei diritti dei consumatori online e attraverso “la via europea” all’azione rappresentativa e collettiva, la class action.
Il “new deal” per i consumatori è composto da due proposte di direttive. La prima modifica quattro direttive precedenti con l’obiettivo di “una migliore applicazione e una modernizzazione delle norme dell’UE relative alla protezione dei consumatori”. La seconda proposta vuole introdurre in Europa una sorta di class action, o meglio di “azione rappresentativa a tutela degli interessi collettivi” per rendere più agevole per i consumatori proporre ricorso nei casi in cui molti di loro sono vittime della stessa violazione, ossia nelle situazioni di “danno collettivo”. Si tratta di un modello di “class action europea” ma ““nettamente diverso dalle azioni di classe in stile americano. Le azioni rappresentative – spiegava ad aprile 2018 la Commissione europea – non saranno aperte agli studi legali, ma solo a entità come le organizzazioni di consumatori che non hanno fini di lucro e soddisfano rigorosi criteri di ammissibilità, monitorati da un’autorità pubblica”.
Fonte: Helpconsumatori https://bit.ly/2WDfdbZ
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