Assegni non trasferibili: riviste le maxi multe
28 marzo 2018Assegni non trasferibili: riviste le maxi multe
Dopo il pugno di ferro preso contro gli assegni senza la dicitura ‘’non trasferibile’’ arriva il dietrofront della Commissione Finanze della Camera.
A fine febbraio 2018 si contavano più di 1.692 assegni contestati da cittadini risultanti per la maggioranza in buona fede portando così il Ministero dell’Economia e Finanza, in linea con le osservazioni parlamentari, a valutare la possibilità di modifica del regime sanzionatorio seguendo un principio di proporzionalità tra l’importo trasferito e le sanzioni.
Con l’aggiornamento della normativa anti-riciclaggio, la multa per chi compila o incassa assegni che non riportino espressamente la clausola di “non trasferibilità” (per importi sopra mille euro) è passata dall’1 al 40% del valore trasferito a una cifra compresa tra 3 mila e 50 mila euro.
Spostata in avanti anche la soglia per aderire all’oblazione, ossia il diritto di pagare entro 60 giorni per evitare “contenzioso” con la Ragioneria territoriale.
E’ proprio per quest’ultime il problema maggiore in quanto a causa di questo ‘’corto circuito’’ del sistema si stanno accumulando carichi di lavoro difficili da gestire sia per la quantità sia per la modalità.
Di fatto non vi sono ancora state assegnate dal Mef delle linee guida da seguire per quantificare le sanzioni in base alle diverse tipologie di infrazioni, questo porta ogni Ragioneria territoriale ad agire autonomamente generando così rilevanti differenze di importi tra le regioni: ed è per questo che per lo stesso errore di compilazione possiamo trovare due diverse tipologie di importi sanzionatori se ci spostiamo da Milano a Roma.
Non è semplice quantificare il problema. Abi e Bankitalia non hanno dati su quanti assegni senza clausola siano in circolazione.
Questo perché ricordiamo che, nonostante dal 2008 le banche non stampano più carnet di assegni senza la clausola di non trasferibilità, vi è un’alta probabilità che gli utenti continuino a utilizzare blocchetti ‘’vecchi’’ .
Se prima, infatti, l’oblazione era una via facilmente percorribile da parte dei consumatori, ora quasi nessuno è disposto a pagare subito 6mila euro: si apre così la via del “contenzioso” con aggravi di risorse e tempo da dedicare alle pratiche.
Cosa dovrebbe cambiare ora? La relazione della Commissione Finanze a firma Boccadutri chiede al governo di tornare alla ‘logica delle percentuali’ dando seguito ai principi di ragionevolezza e proporzionalità contenuti nel diritto europeo.
Andrebbe poi chiaramente analizzata anche la portata retroattiva della misura, per tutelare chi ha ricevuto da luglio scorso multe assurde e sproporzionate.
Per informazioni su questo ed altri argomenti, è possibile come sempre contattare uno dei nostri sportelli regionali e fissare un appuntamento.
Valeria Parlati
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