Moda e diritti animali: un’altra famosa maison italiana dice addio alle pellicce animali

02 novembre 2017

Qualche giorno fa, un’altra famosa casa di moda italiana, precisamente fiorentina,  attiva nei settori di alta moda e articoli di lusso, ha annunciato che a partire dalla prossima collezione, quella della primavera-estate 2018, abolirà totalmente l’uso, la promozione e la pubblicità di pellicce animali. Grazie a una partnership di lungo termine con l’associazione ambientalista italiana Lav (Lega anti vivisezione) e con quella americana The Humane Society, un’altra grande firma entra così a far parte della Fur Free Alliance, che si batte per ridurre il ricorso a pratiche crudeli nei confronti degli animali da pelliccia, sia nelle trappole selvatiche, sia negli allevamenti di pelliccia industriali.

“Si tratta di un risultato epocale”– dichiarano la Lav e The HSUS – che senz’altro potrà ispirare altre firme della moda per lavorare insieme nel rispetto dell’ambiente e degli animali, anche in risposta ad istanze sempre più sentite  dai cittadini”. L’adozione della politica fur-free (senza pelliccia) porta quindi questa grande azienda fiorentina a fianco di altri marchi mondiali e rivenditori che finalmente hanno deciso di dire addio alla pellicce.

Simone Pavesi, responsabile Lav – Area Moda Animal Free, dichiara che “la decisione di questa maison, cambierà radicalmente il futuro della moda. Il rispetto degli animali è sempre più radicato nei valori delle persone e i grandi nomi della moda stanno gradualmente attuando politiche di responsabilità sociale in questa direzione. Mentre la moda diventa sempre più etica, le catene di approvvigionamento che ruotano intorno agli animali saranno una cosa del passato.”

Federconsumatori è convinta che anche la moda, come altri settori merceologici e produttivi non può fare a meno oggi di preoccuparsi dell’etica e della sostenibilità sociale e ambientale, oltre che economica, della sua filiera. Progettare e sviluppare imprese e linee di prodotti e servizi seguendo strategie di sostenibilità può così rivelarsi la scelta vincente per continuare a occupare la posizione di leadership cui il sistema della moda italiano è abituato, fornendo prodotti sempre più attenti all’etica e per questo sempre più ricercati dai consumatori.