Banche venete: la costituzione del fondo per il ristoro degli azionisti è un primo segnale ma non basta. Manifestazione Federconsumatori FVG a Udine il 20 ottobre 2017
12 ottobre 2017La comunicazione di Banca Intesa della costituzione di un plafond da 100 milioni per il risarcimento degli azionisti truffati, rappresenta un primo risultato in direzione della istituzione di un fondo, da tempo richiesto da Federconsumatori, per risarcire i risparmiatori traditi.
Ciò è stato possibile anche grazie alle forti pressioni ed iniziative assunte ad ogni livello da Federconsumatori che, in tutti questi mesi, nei ripetuti incontri con il Sottosegretario Baretta, ne ha proposto l’istituzione assieme ad una Commissione che valuti le reali condizioni degli azionisti per accedervi.
Tale fondo di 100 milioni non è sufficiente a ricreare giustizia ed a recuperare fiducia in quanto è limitato ai casi economicamente più disagiati, cioè ai risparmiatori che hanno un reddito lordo inferiore a 30.000 euro e un patrimonio mobiliare inferiore a 15.000 euro (le azioni andate in default non sono ricomprese in tale limite) La domanda di adesione al fondo potrà essere presentata dal 01.03.18 fino al 31.05.18. L’ammontare massimo che potrà essere riconosciuto a ciascun cliente non potrà essere superiore a 15.000 euro e sarà riconosciuto in più soluzioni attraverso l’assegnazione di strumenti finanziari nell’arco di 5 anni esclusivamente a coloro che resteranno clienti di banca Intesa.
Orbene corre osservare al riguardo che:
1.Molti risparmiatori traditi dalle banche venete hanno chiuso i rapporti anche con Banca Intesa e dunque in base a quanto preannunciato non potranno avere accesso alla misura welfare;
2.Coloro che versano in situazione di grave difficoltà economica hanno necessità di un risarcimento immediatamente disponibile essendo un lusso che non possono permettersi l’indisponibilità di un investimento per ben 5 anni pagando, per altro, anche i costi connessi alla tenuta di un conto deposito. Ci sono moltissimi risparmiatori infatti che hanno perso tutto e che, se dovessero aderire al fondo, si troverebbero a dover accendere il deposito titoli solo per gli strumenti finanziari che Intesa assegnerebbe a sostegno. E poi… di che strumenti finanziari si tratterà? Potranno subire anch’essi fluttuazioni? … domande retoriche…
3.I parametri reddituali e patrimoniali non sono alternativi ma cumulativi e risultano troppo stringenti. I 15.000 euro di patrimonio mobiliare cosa comprendono? Il reddito lordo è riferito al solo risparmiatore tradito o a tutto il suo nucleo familiare?
4.Il Fondo non si traduce assolutamente in una erogazione gratuita da parte di Intesa ma rappresenta esclusivamente uno strumento commerciale a costo 0 per fidelizzare quale nuova clientela i truffati dalle banche venete. Tale fondo non comporta alcun sacrificio per Banca Intesa per due ragioni: la prima è che Intesa ha acquisito col decreto del Governo quanto era rimasto alle banche venete dai due fondi per le OPT e dai Fondi Welfare per complessivi 260 milioni di euro circa. Di questi ne “reimpiega” unicamente 100 milioni; e gli altri?
La seconda ragione è che Intesa sta variando tutte le condizioni economiche dei rapporti, aggravando i costi per i clienti provenienti dalla Banca Popolare di Vicenza e da Veneto Banca; moltissimi consumatori si stanno recando ai nostri sportelli denunciando l’incremento dei tassi degli affidamenti, dei prestiti, delle carte ecc. Ricordiamo anche che Intesa ha richiesto il pagamento di 30/60 euro maturati nel primo semestre, ai risparmiatori traditi che hanno perso quanto avevano depositato sul loro conto deposito titoli, per il solo fatto di mantenere in essere formalmente un rapporto che attualmente non può essere chiuso. Tali somme devono essere restituite ai risparmiatori e non devono essere più applicate in futuro.
Non si può pensare che questa misura possa minimamente ricostruire la fiducia tra risparmiatori e sistema bancario. Intesa ha acquisito gli asset positivi, è diventata banca dominante nel territorio del nord est e sta ora rideterminando le condizioni economiche dei rapporti con i clienti, accrescendone sensibilmente i costi che questi devono sostenere.
Per tutte queste ragioni Federconsumatori continuerà la propria mobilitazione, in modo da raggiungere, così come a noi dichiarato dal Sottosegretario Baretta, entro il 30 novembre, un incremento sostanziale della consistenza del fondo, e quindi l’implementazione dello stesso, l’ampliamento dei criteri di accesso e la costituzione della Commissione di valutazione che dovrà riconoscere i risarcimenti ai risparmiatori che hanno subìto violazioni delle norme imperative da parte della Banca.
VENERDI’ 20 OTTOBRE ALLE 10.00 FEDERCONSUMATORI FVG ASSIEME AI PROPRI ASSOCIATI E A TUTTI COLORO CHE RITENGONO CHE QUESTA INGIUSTIZIA NON DEBBA PIU’ RIPETERSI E CHE CHI HA SBAGLIATO DEBBA PAGARE, MANIFESTERA’ A UDINE, PARTENDO DA PIAZZETTA LIONELLO FINO AD ARRIVARE A VIA CAVOUR, DI FRONTE ALLA SEDE DELLA EX BANCA POPOLARE DI VICENZA.
Auspichiamo pertanto che nelle prossime settimane possa avvenire un ulteriore incontro di Federconsumatori con il Sottosegretario e Banca Intesa, per fare il punto sull’evoluzione della situazione e per delineare parametri equi, in grado di dare risposte soddisfacenti agli azionisti truffati.
Barbara Puschiasis
1 Commento
Mario
17 ottobre 2017 at 14:33Venerdì 20 Ottobre ore 10 tutti in piazza Lionello . Non restiamo indifferenti a questa vergognosa ruberia legalizzata dallo stato italiani in combutta con le banche . Stanno derubando il nostro futuro è quello dei nostri figli . Lotta dura e senza paura….mai mollare. Grazie federconsumatori