I conti dimenticati in banca

12 ottobre 2017

Sono degli italiani, ma finiscono nelle mani dello Stato, spesso senza che nessuno se ne accorga. Sono i conti dimenticati in banca: quelli dei correntisti deceduti che, prima della morte, non hanno informato nessuno dell’esistenza delle somme.

A rivelarlo è un famoso quotidiano italiano, che scrive come tali conti dormienti accumulati negli anni abbiano un valore di due miliardi circa. Due miliardi, ora nelle mani dello Stato.

Secondo i dati del Rendiconto generale dello Stato, dal 2007 ad oggi, a distanza di un decennio dall’entrata a regime, le cifre sono significative. Se si guarda soltanto agli ultimi anni, i numeri restano consistenti: 184 milioni nel 2013, 203 nel 2014, 142 nel 2015 e 101 nel 2016. Risorse destinate, in teoria, a un fondo ad hoc “per indennizzare i risparmiatori vittime di frodi finanziarie” ma, a quanto pare, oggetto negli anni di ripetuti tentativi di saccheggio da parte dei governi.

La testata giornalistica sopracitataha provato a rintracciare i titolari dei conti, se ancora in vita, o i loro familiari. E ha trovato la conferma di quanto le banche affermano: nessuno li ha cercati. Nessuna delle persone rintracciate ha ricevuto comunicazioni dalla banca, che probabilmente si è limitata ad inviare una raccomandata all’ultimo indirizzo noto.

A tante di queste persone non è mai arrivata una comunicazione da parte della banca, la quale non si impegna a rinvenire eventuali titolari; occorre più solerzia in tale attività.

Federconsumatori pensa che questi siano soldi dei cittadini e ai cittadini devono restare. Per qualsiasi informazione, contattare la sede Federconsumatori più vicina e fissare un appuntamento presso i nostri sportelli.