Dal 13 al 21 Maggio, la settimana dedicata alla Celiachia; attenzione però ai falsi miti e mode che costano ogni anno 105 milioni di euro

11 maggio 2017

“Il senza glutine non è una moda, è la terapia per la Celiachia. Una settimana dedicata all’educazione alimentare, per vivere al meglio la dieta”. E’ questa la frase che domina la home page del sito www.settimanadellaceliachia.it.

Non è una moda ed è giusto specificarlo.

La Malattia Celiaca (o Celiachia) è una infiammazione cronica dell’intestino tenue, scatenata dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti.

Sono ben 6 milioni gli italiani che si considerano affetti da tale intolleranza seguendo, in realtà, dei falsi miti e sprecando ogni anno 105 milioni di euro per l’acquisto di cibi senza glutine a loro non necessari. L’allerta arriva dagli esperti, a pochi giorni dalla terza edizione della Settimana Nazionale della Celiachia che si svolgerà dal 13 al 21 maggio, proprio per sensibilizzare e far conoscere i veri rischi di questa malattia.

Il mercato del no-glutine è in ascesa, con una crescita di fatturato e proseliti spinti anche dalle celebrità del mondo dello spettacolo, che non sono celiache ma non portano in tavola nulla che contenga glutine, convinte di guadagnare così in salute e restare in forma.

Da recenti indagini sui consumatori, risulta che 1 italiano su 10 ritiene che la dieta gluten free sia più salutare e che 3 su 10 pensano che faccia dimagrire.

False credenze smentite da gastroenterologi e nutrizionisti che, al contrario, possono portare a conseguenze negative per la salute. Chi si mette a dieta senza glutine, senza una diagnosi precisa, infatti, rischia di vanificare la possibilità di scoprire se la celiachia sia la vera causa dei suoi malesseri.

Se portare a tavola alimenti senza glutine non porta alcun beneficio a chi non è celiaco, eliminare il glutine rappresenta l’unica cura possibile per coloro ai quali è stata diagnosticata la patologia. Si tratta di un numero di diagnosi ancora fortemente sottovalutato: nel nostro Paese, si stima infatti che a fronte dei circa 175 mila pazienti diagnosticati a oggi, ci siano oltre 400 mila persone che non sanno ancora di essere celiache. Questo significa che meno del 30% dei celiaci è diagnosticato, gli altri mettono a rischio ogni giorno la loro salute, esponendosi a gravissime complicanze, che minano la salute dei pazienti e gravano fortemente sulla spesa sanitaria pubblica.

Secondo AIC (Associazione Italiana Celiachia Onlus) la moda del senza glutine, per la quale si è addirittura arrivati a coniare il termine glutenfobia, può portare a mancate diagnosi o a ritardi nelle stesse.

Una situazione che preoccupa gli esperti che si vedono costretti a lanciare l’allerta. Nonostante questo, il gluten free si presenta come un mercato in continua crescita al ritmo del 27% l’anno, che in Italia vale 320 milioni di euro ma solo 215 vengono spesi dai pazienti con diagnosi. Ogni paziente celiaco riceve dal Servizio Sanitario Nazionale un tetto massimo di spesa mensile per l’acquisto dei prodotti a lui necessari pari a 90 euro. Ma “i diritti faticosamente conquistati dai celiaci rischiano di essere messi in discussione dal diffondersi della moda del senza glutine tra i non celiaci, che banalizza la malattia”, avverte l’AIC.

La Settimana Nazionale della Celiachia è un’iniziativa dell’Associazione Italiana Celiachia Onlus per sensibilizzare e offrire una corretta informazione sull’argomento. Molte le iniziative che si svolgeranno su tutto il territorio nazionale e sul sito www.settimanadellaceliachia.it è possibile trovare e scaricare un piccolo manuale per la corretta alimentazione senza glutine. Sarà inoltre disponibile una chat online con esperti e dietisti a cui chiedere informazioni e consigli.

Considerata l’importanza dell’argomento e il crescente numero di persone direttamente interessate dalla problematica, l’O.N.F. (Osservatorio Nazionale Federconsumatori) ha realizzato il primo studio sulla Celiachia in Italia, prendendo in considerazione i diversi contributi economici stanziati dalle regioni nonché i costi dei prodotti senza glutine e i costi dei pasti fuori casa, consultabili sul sito www.federconsumatori.it.