Posticipato l’avvio delle liberalizzazioni del settore energia

28 aprile 2017

Nel settore dell’energia e del gas attualmente registriamo un doppio mercato, da una parte il servizio di Maggiore Tutela dove l’Autorità per l’energia elettrica il gas ed il sistema idrico (AEEGSI) stabilisce trimestralmente le condizioni tra il fornitore e il cliente finale, dall’altro lato il mercato libero, dominato dalle regole di una pseudo concorrenza, dove il fornitore stabilisce il prezzo finale per l’acquirente, sia esso un consumatore finale o una piccola-media impresa. Di fatto in libero mercato è il cliente a scegliere il venditore, la tipologia contrattuale che intende sottoscrivere e nel caso non fossero soddisfatte le sue aspettative può facilmente optare per altre soluzioni ed aziende senza incappare in onerose penali. Un tanto avrebbe dovuto comportare vantaggi non solo economici ma anche di gestione del servizio di fornitura in modo più moderno ed efficiente, effetto che a distanza di 10 anni dalla sua introduzione non si registra.

Nonostante il mercato libero non decolli, da diversi anni sentiamo parlare della scomparsa del Mercato tutelato, e più concretamente a seguito della presentazione del DDL Conconcorrenza che sembrava avesse definitivamente fissato il termine al 30 giugno 2018. Tuttavia tramite un emendamento inserito nel mese di marzo nel predetto disegno di legge, tale termine slitta di un ulteriore anno. Lo stesso Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda ritiene che sia una liberalizzazione importante, i cui costi vanno ad impattare direttamente sul bilancio famigliare e per questo deve essere messa in atto adottando tutte le garanzie necessarie per i consumatori domestici, in modo tale che non ci siano aumenti spropositati dei prezzi.

Garanzie che al momento non si sono viste.

Per tutelare maggiormente i consumatori più deboli è inoltre necessario promuovere un’informazione più chiara e semplice sui loro diritti e sulle tariffe di ogni singolo operatore; spesso invece osserviamo comportamenti scorretti da parte delle imprese fornitrici che tramite call center contattano i consumatori più vulnerabili e sprovveduti che senza rendersene conto attivano un contratto con un altro fornitore di cui non sanno assolutamente nulla fino all’arrivo della prima bolletta.

L’idea di un mercato liberalizzato è di innescare il meccanismo della concorrenza e di far abbassare i costi a colpi di offerte fra i diversi concorrenti; allo stato le offerte sono ben poche e tutti gli operatori del settore si adeguano ai medesimi prezzi, considerando che il costo per la materia prima è circa un terzo del totale della fattura, il resto riguarda il trasporto, oneri e tasse. Un tanto è determinato dal fatto che in Italia, circa l’80% dei volumi di vendita dei consumatori domestici è appannaggio dei primi 4 gruppi societari italiani, tutti verticalmente integrati, ciò comporta un consolidamento di una situazione sostanzialmente monopolistica.

Tutte le associazioni dei consumatori, fra cui Federconsumatori, hanno inviato una lettera al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni evidenziando le criticità della fine del mercato tutelato per molti consumatori, sottolineando il “destino diabolico” che attende tutti coloro che non avranno scelto un nuovo fornitore del mercato libero nei termini; costoro entreranno d’imperio nel servizio di salvaguardia e gli verrà applicato, di conseguenza, un prezzo di elettricità e gas del 20/30 % superiore a quello sinora pagato nel mercato tutelato.

Eufemia Acunto