Da oggi l’indicazione d’origine nei prodotti lattiero-caseari
19 aprile 2017A partire da mercoledì 19 aprile entra in vigore il decreto “Indicazione dell’origine in etichetta della materia prima per il latte e i prodotti lattieri caseari” attuativo della legge 3 febbraio 2011, n. 4 ” Disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari” che a sua volta recepisce il regolamento UE 1169/2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori.
Il decreto stabilisce per tutti i tipi di latte vaccino, ovicaprino, bufalino e di altra origine animale e per i loro derivati, l’indicazione d’origine del prodotto. In etichetta sarà necessario specificare in modo chiaro, visibile e leggibile il Paese di mungitura e il Paese di condizionamento e trasformazione di ogni prodotto lattiero caseario. Se il latte è stato munto e condizionato o trasformato interamente in Italia (o in un’altro Paese della UE) la dicitura in etichetta sarà “origine del latte: Italia”. Invece se il Paese di mungitura è diverso rispetto a quello di lavorazione si parla di “latte di Paesi UE” oppure “latte di paesi non UE” specificando di quale operazione si tratta ed in quale Paese è avvenuto.
La contravvenzione per la mancata informazione relativa all’origine è rappresentata da una sanzione amministrativa pecuniaria da 1.600 a 9.500 euro.
L’importanza di questo decreto è migliorare la trasparenza dei prodotti che consumiamo per livellare quelle asimmetrie informative che impediscono ai consumatori di scegliere un prodotto consapevolmente. Non è un decreto sulla qualità dei prodotti ma sull’informazione degli stessi, attualmente all’incirca tre confezioni su quattro di latte UHT non contengono latte italiano, se prima del decreto non avremmo potuto stabilire l’origine del latte acquistato, ora ne abbiamo una corretta informazione e possiamo scegliere di conseguenza.
La Federconsumatori rileva come la provenienza delle materie prima sia di fondamentale importanza per i consumatori e come l’etichettatura dei prodotti alimentari possa indurli ad acquistare un prodotto piuttosto che un altro. Questo decreto rappresenta un piccolo passo in avanti nella tutela del consumatore sul piano dell’informazione e della trasparenza alimentare che pone l’Italia all’avanguardia in Europa nella tutela dei consumatori ma non basta per garantire la qualità del prodotto. Sono necessarie infatti norme uniformi internazionali che valorizzino in maniera trasparente tutta la filiera del prodotto nonché le qualità dello stesso. Contiamo per altro che in Fvg in 20 anni la produzione di latte e’ crollata di circa il 70% e siamo una delle regioni che importa più latte. Tutto ciò spiace a fronte della caratterizzazione del nostro territorio, a forte vocazione agricola, con prodotti lattiero caseari tipici di eccellenza e di grandi proprietà organolettiche e nutrizionali. La valorizzazione, da parte del sistema, delle nostre tipicità può contribuire sia ad un incremento della qualità dei prodotti che della salubrità degli stessi con ricadute sull’economia locale e dunque sul nostro territorio.
Eufemia Acunto e Barbara Puschiasis
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