Inquinamento: misure per cambiare gli stili di vita

23 marzo 2017

L’inquinamento è un fenomeno che minaccia l’uomo e la natura, un problema tipico dei Paesi più industrializzati, e oggi coinvolge tutto il pianeta. Aggravato dall’intreccio di diversi fattori che ne moltiplicano gli effetti, colpisce anche le zone più lontane dalla civiltà moderna, perché si espande attraverso le vie dell’aria e dell’acqua. 

Anche se in forte calo, l’inquinamento in Italia rimane alto non solamente in tutta la pianura padana ma anche in zone insospettabili come per esempio a Frosinone, città laziale dove viene respirata l’aria più opaca d’Italia. La nostra nazione è ancora lontana dagli obiettivi che l’Unione Europea si è data sulle emissioni per l’anno 2030, in particolare per Pm2,5 (polveri finissime), composti organici volatili non metanici e ammoniaca. L’area padana non produce più inquinamento di altre zone europee. La differenza è che la nostra pianura non è ventilata e quindi gli inquinanti non si disperdono. Si concentrano.

Per ridurre le emissioni sono disponibili misure di vario genere, per esempio un uso più efficiente della legna da ardere, una dieta a basso tenore di azoto per il bestiame negli allevamenti, un uso più efficiente dell’urea come fertilizzante.

Anche i cittadini possono aiutare a rendere migliore l’aria. L’Enea (Ente per le Nuove Tecnologie l’Energia e l’Ambiente) raccomanda di mangiare meno carne (gli allevamenti sono inquinanti), di usare di più i mezzi pubblici e i veicoli che utilizzano carburanti ecologici, ma soprattutto di usare molto il veicolo meno contaminante e più salutare di tutti: le nostre scarpe.

Le azioni da seguire sarebbero davvero tante. Per Federconsumatori “è fondamentale prevedere una programmazione di incentivi e agevolazioni tese, prima di tutto, alla sostituzione del parco delle auto che offrono servizio pubblico. Se taxi e NCC (auto a noleggio) fossero tutte auto ibride o elettriche, l’inquinamento anche acustico, diminuirebbe notevolmente. Inoltre, dall’altro lato, favorendo la vendita delle auto a basso impatto, magari prevedendo dei piani di rottamazione anche per i cittadini, specialmente nelle città maggiormente inquinate, si potrebbe agire positivamente sull’occupazione”.

Si tratta di cambiamenti culturali, sociali, che coinvolgono amministrazioni e cittadini: in ballo c’è la tutela stessa della salute pubblica.