Istat: l’Italia fa sempre meno figli, nel 2016 nuovo minimo storico
14 marzo 2017Parafrasando un famoso film, possiamo dichiarare che l’Italia non è un paese per bambini. I dati dell’Istat (Istituto Nazionale di Statistica) confermano infatti che il 2016 ha visto un drastico calo di nascite rispetto al 2015, che già era assurto agli onori della cronaca per essere l’anno meno fecondo dall’Unità d’Italia. Un nuovo record negativo insomma e tutto lascia immaginare che non sarà l’ultimo.
“Al primo gennaio 2016 la popolazione in Italia è di 60 milioni 656 mila residenti (-139 mila unità). Gli stranieri sono 5 milioni 54 mila e rappresentano l’8,3% della popolazione totale (+39 mila unità). La popolazione di cittadinanza italiana scende a 55,6 milioni, conseguendo una perdita di 179 mila residenti”. Questo è ciò che si legge sul sito dell’Istituto.
In effetti le nascite hanno toccano un nuovo minimo storico mentre la popolazione invecchia e quasi un quarto degli abitanti ha più di 65 anni. Nel 2016 le nascite sono state 474.000, circa 12.000 in meno rispetto all’anno precedente (-2,4%). Il calo interessa tutto il territorio nazionale, compresa la nostra regione, con la sola eccezione della Provincia di Bolzano che registra invece un incremento del 3,2%. Il numero medio di figli per donna scende per il sesto anno consecutivo e si assesta a 1,34. Rispetto al 2015, spiega l’Istat, i tassi di fecondità si riducono in tutte le classi di età delle madri sotto i 30 anni mentre aumentano in quelle superiori. La riduzione più accentuata si riscontra nella classe di età 25-29 anni (-6 per mille), l’incremento più rilevante è, invece, nella classe 35-39 (+2 per mille).
La diminuzione delle nascite, sommata all’allungamento della vita e ai flussi di immigrazione determina un innalzamento dell’età media degli italiani. Al primo gennaio 2017 i residenti hanno in media 44,9 anni, due decimi in più rispetto al 2016 (ossia circa due mesi e mezzo) e due anni esatti in più rispetto al 2007. Gli individui di 65 anni e più superano i 13,5 milioni e rappresentano il 22,3% della popolazione totale (erano 11,7 milioni nel 2007, pari al 20,1%). Una curiosità: gli ultracentenari ammontano a 17mila.
La fotografia dell’Istat sugli indicatori demografici segnala l’urgenza di invertire la rotta:si fanno meno figli di sempre, la popolazione invecchia ed è triplicato negli ultimi sei anni il numero di italiani che decide di trasferirsi all’estero.
Le cause di questa drastica situazione sono molteplici, la crisi economica è certamente una delle principali. È rilevabile da tutti che il figlio, all’interno della famiglia, diventa una voce di spesa a cui spesso non si riesce a far fronte. Secondo l’ultimo rapporto di Federconsumatori è stato registrato che avere un figlio è diventato un lusso, mentre l’arrivo di un secondo bambino espone addirittura, al rischio di povertà: la spesa media per un figlio, dai 0 ai 18 anni, è di circa 170 mila euro, per alcune famiglie è come un secondo mutuo.
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