Allarme ipertensione infantile, tra le cause obesità e videogiochi
21 novembre 2016E’ errato pensare che l’ipertensione sia una patologia solo per anziani o adulti troppo stressati. La Società Italiana di Ipertensione Arteriosa mette in guardia su una tendenza all’aumento di casi tra bambini e adolescenti. L’incidenza dell’ ipertensione arteriosa in età pediatrica è in continuo aumento certamente per la maggior attenzione posta dai medici, ma soprattutto in relazione al concomitante aumento dell’obesità.
Secondo i dati della Siia il 4% dei bambini e ragazzi tra i 4 e i 18 anni hanno la pressione alta, e 4 bambini su 100 sono ipertesi già alle elementari. Il 20,9% dei bambini nella fascia 8-9 anni è sovrappeso, e il 9,8% è obeso. Un bambino sovrappeso su 20 ha la pressione elevata e un bambino obeso su 4 è iperteso. Pressione oltre i limiti anche per il 14% nella fascia di età 18-35 anni. Tra le cause principali, quelle legate all’alimentazione: una dieta scorretta con troppo zucchero e sale nei cibi è tra i fattori che incidono negativamente. Accanto a questo aspetto però, gli esperti stanno valutando anche le conseguenze indotte dalla vita sedentaria e dall’uso eccessivo di internet e videogiochi.
“Un bambino iperteso sarà molto probabilmente un adulto iperteso”, dichiara Simonetta Genovesi, ricercatrice del dipartimento medicina e chirurgia dell’Università degli Studi Milano – Bicocca e membro Siia. “Per lavorare in modo produttivo su questo tema, è necessaria la collaborazione con i pediatri“. Per prevenire la patologia, è sicuramente indicata la pratica regolare di attività fisica, il controllo del peso corporeo e la riduzione del consumo di sodio, già da piccoli. Un tempo i bambini uscivano in giardino o in strada per giocare e divertirsi assieme ai fratelli e ai compagni di scuola. In quel modo si potevano divertire e allo stesso tempo fare attività fisica correndo, saltando ecc. Oggi il gioco è sempre più spesso costituito dal videogioco che costringe i ragazzi (ma anche gli adulti) alla sedentarietà e alla non socializzazione. In questo modo la tecnologia moderna è entrata nel mondo del gioco, ma non sempre nel rispetto delle esigenze educative sociali, divenendo talvolta uno strumento di abuso o una fonte di modelli sociali negativi e perfino patologici.
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