Dal 21 al 27 novembre 2016 la cucina italiana nel mondo, 1300 eventi in 105 Stati

07 novembre 2016

Qualche giorno fa, a Villa Madama a Roma, è stata presentata la prima “Settimana della cucina italiana nel mondo” inserita nel piano per la promozione e la difesa del vero Made in Italy agroalimentare all’estero portato avanti da Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e il Mipaaf (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali) in sinergia con il Ministero dello Sviluppo economico e ministero dell’Istruzione.

La settimana dal 21 al 27 novembre, 105 Paesi ospiteranno 1300 eventi, tra iniziative, mostre, convegni, proiezioni e degustazioni, dedicati all’eccellenza della cucina italiana e della dieta mediterranea, riconosciuta patrimonio immateriale dell’umanità dall’Unesco. Sono previsti 465 eventi in Europa, 360 in Asia, 136 nel Nord America, 176 in Sud America, 142 in Africa e 37 in Oceania. Inoltre alcune iniziative saranno dedicate ai territori colpiti dal terremoto.

L’azione è volta a far conoscere le produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane, con particolare riferimento ai prodotti di qualità certificata, a valorizzare il saper fare italiano, a diffondere i valori unici della Dieta Mediterranea, a presentare l’offerta formativa del nostro Paese nel settore enogastronomico, a rafforzare la presenza della cucina italiana all’estero, anche attraverso le attività di specializzazione dei giovani cuochi e la presentazione dell’offerta della ristorazione italiana di qualità, e infine a promuovere i “percorsi del gusto” in Italia per i turisti. Questi gli obiettivi principali dell’evento di fine novembre, che sarà organizzato dalla rete diplomatico-consolare del Ministero degli Affari Esteri, su dirette indicazioni della Farnesina.

“Leghiamo il grande tema della cucina a quello del lavoro dei nostri produttori”, sottolinea il Ministro Maurizio Martina, “un tratto distintivo che rende il modello Italia unico nel mondo. Perché quando raccontiamo un piatto, raccontiamo anche la storia di chi lo ha realizzato, di un territorio, della qualità delle materie prime. Una filiera in cui sicurezza ed eccellenza diventano parole chiave. Questa è una delle tappe di un percorso nato ad Expo Milano, dove abbiamo compreso il grande valore, anche politico, del cibo nella nostra società nei prossimi anni. E allora rafforziamo questa rete che abbiamo creato, anche grazie al Food Act, tra Istituzioni, mondo della cucina e dell’agroalimentare, per raccontare il nostro saper fare e cosa significa essere italiani. È questa la nostra forza e il nostro orgoglio”.

Una sola settimana è certamente poco ma Federconsumatori comunque pensa che l’iniziativa è positiva per far conoscere e promuovere il Made in Italy nel mondo ma anche per scoraggiare la contraffazione e l’Italian Sounding, cioè l’utilizzo di denominazioni geografiche, immagini e marchi che evocano l’Italia per promozionare e commercializzare prodotti che in realtà non c’entrano nulla con il Belpaese. I prodotti non originali rappresentano la forma più eclatante di concorrenza sleale e truffa nei confronti dei consumatori, in tutti i settori, compreso quello agroalimentare.