L’economia collaborativa, risorsa per il consumatore?
10 ottobre 2016Sotto la dicitura economia collaborativa ricade un mondo variegato di fenomeni economici che stanno prendendo sempre più piede nel mercato. La stessa Unione Europea riconosce in una comunicazione del giugno 2016 che l’economia collaborativa crea nuove opportunità per i consumatori e gli imprenditori. Le opportunità nascono proprio da un uso più razionale delle risorse permettendo un collegamento diretto fra chi dispone di una risorsa e chi ne ha bisogno, con l’evidente vantaggio dell’eliminazione della figura degli intermediari. Questo collegamento può essere instaurato fra imprenditori e consumatori, ma allo stesso modo fra consumatori, non a caso viene anche definita economia peer-to-peer, fra pari. I consumatori divengono i principali soggetti economici che agiscono nel mercato come prestatori di competenze specifiche, di tempo, di servizi, come anche di beni fisici. Tuttavia il labile confine fra attività professionale ed occasionale, fra professionisti e consumatori in senso stretto nell’economia collaborativa lascia trasparire un’ampia zona grigia dove si deve analizzare caso per caso il soggetto debole della transazione. Bisogna sempre capire con chi si sta concludendo una transazione, in modo da essere sempre consapevoli dei diritti che dalla stessa scaturiscono, se il consumatore si rivolge ad un’impresa potrà sempre contare su una tutela rafforzata, essendo ritenuto il soggetto giuridicamente più debole, cosa che non accade nel caso in cui si relazioni ad un altro consumatore. La stessa Unione promuove un’idea di mercato trasparente, dove sia sempre chiaro il ruolo professionale o meno della controparte.
La fiducia è un vero e proprio motore alla base dell’economia collaborativa, fiducia che si basa sulla reputazione della piattaforma, il luogo fisico o virtuale dove si crea l’incontro fra le diverse esigenze. Una caratteristica innovativa è che la reputazione viene costruita dalla stessa comunità di utenti che rilascia una recensione dell’esperienza avuta, che se positiva ne accresce la fiducia. Sempre nell’ottica della trasparenza è necessario un controllo di questi meccanismi online, ed un loro miglioramento (si sta pensando di introdurre dei marchi di qualità per certificare l’affidabilità di un servizio o di un bene). La stessa Federconsumatori chiede maggiore trasparenza e tutela ma allo stesso tempo chiede di non sottoporre ad una eccessiva burocratizzazione i meccanismi dell’economia collaborativa a danno dei consumatori, in un’ottica di benessere innovativo e sostenibile a favore di tutti.
Eufemia Acunto
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