Pediatra colpita da tubercolosi – Federconsumatori FVG: Chi ha sbagliato ponga rimedio

28 settembre 2016

Lascia esterrefatti il caso della pediatra convenzionata con l’Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste incaricata di effettuare i vaccini ai bambini nei distretti 1, 2 e 3. Si apprende pure che la pediatra triestina aveva accusato i primi sintomi della Tbc un anno fa così come reso noto dalla stessa Azienda sanitaria. Le conseguenze portano a che ora ci siano 3500 bambini dell’età compresa tra 0 e 6 anni che vengono richiamati perché a rischio contagio. A nulla vale, come dichiarato sempre dall’Azienda, che la positività al test non significhi aver contratto la malattia ma unicamente aver avuto contatto con il germe. Stante la delicatezza del problema e stante la pericolosità delle conseguenze che dall’aggravamento delle condizioni di salute ne possono conseguire per pazienti, familiari, colleghi di lavoro non può prescindersi dall’adottare il criterio della prevenzione in simili casi con conseguente inibizione di qualsivoglia attività al soggetto che possa potenzialmente contrarre la malattia e diffonderla. Pertanto, in assenza di misure volte a prevenire il rischio si può ritenere che il paziente si trovi in qualsivoglia momento esposto nelle strutture sanitarie a contagi. Federconsumatori FVG dunque chiede che la Regione fornisca tutti i chiarimenti su come ha gestito il potenziale rischio nel caso della pediatra infetta da circa un anno da tubercolosi. E non valgono esimenti per il fatto che la professionista non fosse dipendente dell’Azienda bensì solo convenzionata prestando infatti comunque la sua opera presso una struttura organizzata pubblica a favore della collettività. Le responsabilità infatti devono essere accertate e Federconsumatori sta valutando la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica di Trieste al fine di poter chiarire la situazione che sta creando un vero e proprio allarme sociale con conseguenti gravi disagi per le persone direttamente e indirettamente coinvolte. La gravità di quanto successo, le cui conseguenze ad oggi non si conoscono ancora e saranno definite solo in seguito alle verifiche in corso sui bambini richiamati, impone una seria riflessione su un sistema che, come ora dimostrato, sta manifestando importanti falle ponendo in pericolo la salute delle persone. Non si escludono dunque anche richieste di risarcimento danni che potranno essere formulate solo all’esito delle verifiche. Da ultimo sia permesso sottolineare come questo caso vada ad incidere su un tema che in Regione ha già creato molto contrasto, e dunque sull’opportunità o meni di vaccinare i bambini e non fa che accrescere ulteriormente la diffidenza dei genitori verso questi trattamenti profilattici. Federconsumatori sta raccogliendo decine di segnalazioni e assieme ai cittadini darà corso alle iniziative volte alla loro tutela.

Avv. Barbara Puschiasis