Importante pronuncia della Corte di Giustizia europea contro la sperimentazione animale di prodotti cosmetici.
23 settembre 2016Fin dal 2009, con il regolamento (CE) n. 1223/2009 come modificato nel 2013, in Europa è stata vietata la vendita di prodotti cosmetici i cui ingredienti siano stati oggetto di una sperimentazione animale, tuttavia grandi colossi dell’impresa cosmetica continuavano a servirsi di dette sperimentazioni al di fuori dei confini dell’UE, dove sono del tutto lecite.
La Corte si è pronunciata su ricorso della Efci, un’associazione di categoria rappresentante i fabbricanti di ingredienti impiegati nei prodotti cosmetici all’interno della Ue, interessata a sapere se le sue associate fossero incorse in sanzioni penali nel caso di commercializzazione nel Regno Unito di prodotti contenenti ingredienti sottoposti a sperimentazioni animali. La Corte individua come cuore della normativa sui cosmetici il perseguimento di un elevato livello di tutela della salute umana e al contempo garantire il benessere degli animali, incentivando la ricerca di metodi alternativi efficaci per determinare l’assenza di rischi per i cittadini europei. Sicurezza che deve essere valutata sulla base di informazioni pertinenti ed essere oggetto di una relazione inclusa nella documentazione informativa del prodotto. Per il diritto dell’Unione si tratta di un divieto che opera indipendentemente dal luogo in cui è stata effettuata la sperimentazione, a conferma dell’importante valore riconosciuto alla tutela del benessere degli animali, e dunque, l’immissione di un qualsiasi prodotto cosmetico nel mercato europeo deve sottostare a tale divieto. La stessa sentenza al punto 42 afferma che “la realizzazione di tale obiettivo sarebbe notevolmente compromessa se fosse possibile eludere i divieti previsti dal diritto dell’Unione effettuando al di fuori dell’Unione le sperimentazioni animali vietate”.
La sentenza della Corte di giustizia Ue è un nuovo messaggio forte a favore di una scienza più etica. Le sperimentazioni sugli animali sono una pratica di un’altra epoca a cui l’Ue, il più grande mercato al mondo per i cosmetici e le cure, ha messo fine come altri Paesi nel mondo.
La LAV (Lega Anti Vivisezione) sottolinea l’importante contributo che l’UE ha avuto nella promozione di una ricerca scientifica libera da sperimentazioni animali che ha condotto due grandi paesi esportatori di cosmetici come India e Brasile a vietare questo tipo di pratiche. Altro commento positivo giunge dall’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animale), che evidenzia come questa sentenza chiarisca, “una volta per tutte, che la normativa europea non si presta ad essere “stiracchiata” in funzione degli interessi economici di questo o quel produttore.”
La Federconsumatori da sempre attenta alle esigenze dei consumatori si unisce ai commenti positivi della sentenza, ritenendo che essa comporti una protezione rafforzata per il benessere degli animali e conduca le grandi imprese cosmetiche a sviluppare sperimentazioni alternative per i nuovi prodotti che vengono immessi sul mercato, non solo europeo, ma anche internazionale.
Eufemia Acunto
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