Riforma Madia: in arrivo il domicilio digitale, lo Spid e l’Anpr per tutti i cittadini
24 agosto 2016Da qualche tempo sui giornali e durante molte trasmissioni televisive si sente parlare di domicilio digitale, Cad, PA e altre sigle apparentemente misteriose come Spid e Anpr; di cosa si tratta?
Partiamo dal domicilio digitale: è un recapito elettronico (indirizzo mail) che il cittadino deciderà di usare per le comunicazioni con la PA (Pubblica Amministrazione). Il domicilio digitale, insieme all’identità digitale e all’anagrafe unica, rappresentano gli elementi fondamentali della cittadinanza digitale ovvero l’evoluzione nella comunicazione dei diritti e dei doveri del cittadini ai tempi delle nuove tecnologie.
Qualche giorno fa è stato emanato il decreto attuativo di revisione e aggiornamento del Cad (Codice dell’amministrazione digitale), approvato oltre dieci anni fa, con l’accettazione in via definitiva da parte del Consiglio dei ministri della riforma della pubblica amministrazione promossa dal ministro Madia. D’ora in i cittadini poi potranno accedere con semplicità ai servizi della PA per da evitare le lunghe file davanti agli sportelli, risparmiare tempo e denaro. Il sistema impone una profonda riorganizzazione – e il nuovo decreto si muove in questo senso – allineando il Cad alle nuove esigenze e coordinandolo con le regole europee.
Altri due innovativi progetti hanno visto la luce nei mesi scorsi: si tratta dello Spid (Sistema pubblico di identità digitale), che consentirà di accedere ai servizi della PA con un unico PIN (numero di identificazione personale), e dell’Anpr (Anagrafe nazionale della popolazione residente).
Lo Spid ha debuttato a marzo: secondo gli ultimi dati, i tre provider accreditati (Infocert, Poste e Tim) hanno già rilasciato 80 mila identità digitali che al momento permettono di accedere a 648 servizi messi a disposizione da 292 amministrazioni pubbliche. Agid, l’Agenzia per l’Italia digitale regista dell’operazione, fa notare che i numeri sono in linea con quelli della Gran Bretagna che ora ha oltrepassato i 730 mila possessori di un profilo digitale; tuttavia nei primi mesi dal debutto (avvenuto a ottobre 2014) solo lo 0,03% degli utenti di Internet faceva registrare un’ identità online.
L’altro progetto si chiama Anpr; è partita la sperimentazione in una ventina di Comuni italiani e dovrà raggiungere la piena operatività entro il 2018.
Le novità volute dal decreto della riforma Madia hanno preso il via da questi due progetti. Il riconoscimento del diritto di ciascun cittadino di avere un’identità digitale si concretizza nella possibilità per ciascun iscritto all’Anpr di essere identificato dalla pubblica amministrazione attraverso l’identità digitale e di eleggere un proprio domicilio digitale, cioè un indirizzo di posta elettronica certificata o altro servizio di recapito, purché certificato, a canale esclusivo di comunicazione con la PA, attraverso il quale inviare e ricevere documenti e notizie. Ogni cittadino potrà indicare al proprio Comune di residenza il proprio domicilio digitale. Chi non si attiva, ma risulta comunque iscritto all’Anpr, può contare su un domicilio digitale messo a disposizione dallo Stato.
Mediante la riforma Madia Il Cad invita le amministrazioni italiane a mettere a disposizione dei cittadini la parte di banda per la connessione a internet non utilizzata. Allo stesso tempo chiede anche alle amministrazioni di favorire il più possibile negli uffici e negli spazi pubblici, in particolare nelle scuole, in ambito sanitario e nei luoghi di interesse turistico, la connessione alla Rete.
Lo scorso anno Federconsumatori FVG, ha realizzato un progetto per capire la situazione della nostra regione: la situazione è caratterizzata da un grande divario digitale che penalizza molte famiglie e imprese; si può fare ancora molto, perché viviamo indubbiamente in un’era digitale nella quale l’elettronica, l’informatica e soprattutto l’avvento ed il progressivo sviluppo di internet hanno contribuito in modo decisivo a quella che oggi chiamiamo “globalizzazione”, un mondo sempre più interconnesso da una rete di collegamenti.
Nei prossimi mesi inoltre, Federconsumatori avvierà la seconda parte del progetto sull’alfabetizzazione informatica nell’ambito dell’intervento Il consumatore al centro, finanziato dal Ministero dello sviluppo economico attraverso la Regione Friuli Venezia Giulia, che prevede sportelli e operatori dedicati a fornire lezioni pratiche gratuite per un utilizzo di base dei dispositivi elettronici. Tali sportelli saranno attivati su tutto il territorio della nostra regione e vi si potranno rivolgere tutti i cittadini interessati. Vi invitiamo a consultare il sito regionale dove prossimamente verrà pubblicata la data di inizio delle lezioni.
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