Arriva la legge anti-spreco alimentare: chi non butta via il cibo verrà premiato
10 agosto 2016Dopo il primo sì della Camera nel marzo scorso, qualche giorno fa è arrivato il via libera definitivo del Senato con 181 sì, due no e 16 astenuti. “Questa norma – dice il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina – è una delle più belle e concrete eredità di Expo Milano 2015. È una traduzione in fatti dei principi della Carta di Milano. Un provvedimento che conferma l’Italia alla guida della lotta agli sprechi alimentari, che ancora oggi hanno proporzioni inaccettabili. Con questa legge ci avviciniamo sempre di più all’obiettivo di recuperare un milione di tonnellate di cibo e donarle a chi ne ha bisogno attraverso il lavoro insostituibile degli enti caritativi”.
In effetti finalmente anche in Italia sarà più facile per gli esercizi pubblici donare cibo invenduto. «La legge è articolata, e considera anche aspetti che in questi anni hanno creato difficoltà – spiega la parlamentare Maria Chiara Gadda – abbiamo chiarito che per esempio il pane può sicuramente essere donato nell’arco delle 24 ore dalla sua produzione; si è ribadita la differenza tra la data di scadenza e il “termine minimo di conservazione” (la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro”), e sarà possibile donare i prodotti confiscati, purché buoni e sicuri. Vogliamo che la donazione sia strutturale, quotidiana, ogni volta che si genera eccedenza – spiega la deputata – e la via maestra è quella di togliere burocrazia inutile, come ad esempio la dichiarazione preventiva 5 giorni prima della consegna. Ora basterà un documento di trasporto, o un documento equipollente, in grado di consentire la tracciabilità del prodotto o una dichiarazione riepilogativa a fine mese, solo nel caso l’importo della donazione superi i 15.000 euro».
Giova ricordare come 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecati ogni anno nel mondo. Quasi la metà della frutta che viene raccolta viene gettata prima di raggiungere il supermercato perché non risponde ai criteri di vendita imposti dall’Unione Europea (misure, dimensioni). Tanta altra frutta resta nel campo a causa di prezzi troppo bassi che non rendono possibile pagare la manodopera per raccoglierla (si pensi ad esempio alle arance della Sicilia). L’industria alimentare e la Grande distribuzione organizzata nonchè ristoranti, mense, bar e famiglie sprecano tonnellate di cibo in molti casi ancora buono da mangiare. Purtroppo anche il benessere e l’abbondanza inducono a non avere riguardi nei confronti dello spreco alimentare. La legge italiana appena approvata è una legge simile a quella approvata in Francia qualche mese fa, ma con meno carattere. Mentre in Francia si prevedono importanti sanzioni per chi viola le disposizioni anti spreco in Italia si normano solo possibili incentivi a chi sarà virtuoso. Tali incentivi consentiranno la raccolta dei prodotti agricoli che rimarranno in campo e la loro cessione a titolo gratuito a Onlus ed enti pubblici. Ecco alcune delle novità che riguardano questa legge:
Sarà possibile donare anche i cibi e i farmaci con etichette sbagliate, purché le irregolarità non riguardino la data di scadenza del prodotto o l’indicazione di sostanze che provocano allergie e intolleranze. Non sarà poi richiesta la forma scritta per le donazioni gratuite di cibo, farmaci e altri prodotti e saranno coinvolte nella prevenzione dello spreco anche le mense scolastiche, aziendali e ospedaliere. Sarà dato più spazio alle produzioni a chilometro zero, che dovranno essere promosse dal ministero delle Politiche agricole nel quadro di azioni mirate alla riduzione degli sprechi.
Inoltre, tra le novità introdotte, ci sarà la riduzione della tassa sui rifiuti: il comune potrà applicare una riduzione della tassa sui rifiuti (Tari) alle utenze non domestiche (commerciali, produttive, di distribuzione) che a titolo gratuito cederanno, direttamente o indirettamente, i beni alimentari in eccedenza alle persone bisognose. La riduzione della tassa sarà proporzionale alla quantità, debitamente certificata, dei beni e dei prodotti oggetto di donazione.
Entro la fine del 2016 saranno stanziati fondi per 2 milioni di euro per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti e il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali destinerà 1 milione di euro l’anno, per il prossimo triennio, finalizzati a progetti di packaging innovativi e anti-spreco. Verrà fatta promozione presso i ristoranti delle cosiddette “Family Bag” (per consentire ai clienti di portare a casa gli avanzi). La norma italiana punterà anche sulla semplificazione dei termini di scadenza e conservazione dei cibi: una confusione che sembra essere la causa principale dello spreco e che condurrebbe a donare i cibi più agevolmente e nel rispetto delle norme igienico-sanitarie.
Federconsumatori ne è convinta: “Si tratta di una norma attesa e auspicata da anni, un passo importante per la nostra società, troppo spesso colpita da ingiustizie e disuguaglianze, verso la lotta agli sprechi e la solidarietà sociale. Si poteva però essere più incisivi, prevedendo un puntuale sistema sanzionatorio per chi non sarà virtuoso”
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