La Spending Review Consip e la Pubblica Amministrazione italiana
03 agosto 2016La Consip (Concessionaria Servizi Informativi Pubblici) è la centrale acquisti della Pubblica Amministrazione italiana. Opera nell’esclusivo interesse dello Stato e il suo azionista unico è il Ministero dell’economia e delle finanze (Mef). In sostanza si occupa di operare acquisti per le esigenze di funzionamento della Pubblica Amministrazione (PA). Contestualmente per tutte le amministrazioni che intendono operare acquisti in autonomia, ne hanno facoltà purché la spesa non superi i prezzi di riferimento stabiliti dalla Consip.
Con la pubblicazione del decreto del Mef in Gazzetta ufficiale di qualche giorno fa, hanno preso il via i prezzi benchmark per 34 convenzioni Consip a cui la pubblica amministrazione si dovrà attenere per l’acquisto di autovetture di pubblica sicurezza, l’energia elettrica, le fotocopiatrici, i pc portatili e i tablet, gli aghi e siringhe. Il risparmio, stimato in legge di stabilità in 200 milioni “in via prudenziale”, è oggi previsto in “oltre un miliardo”, ha spiegato il capo gabinetto del Mef, Roberto Garofoli.
In sintesi, l’emanazione di queste convenzioni farà sì che tutta la Pubblica Amministrazione cominci ad acquistare questi beni dalla stessa fonte e agli stessi prezzi, eliminando le disparità che finora sono costate una valanga di soldi allo stato italiano.
Questa misura tanto voluta dal governo non concede più la possibilità agli uffici della PA di provvedere autonomamente agli acquisti, dando luogo a quella disparità dei prezzi che tanto ha fatto scandalo nell’opinione pubblica. L’ampliamento dell’obbligo di acquisto mediante soggetti aggregatori anche agli Enti Locali dovrebbe porre fine alle spese folli.
Non si può sorvolare dunque su come l’economia digitale nella PA stia portando, secondo i dati pubblicati, ad un considerevole risparmio. Tale risparmio si traduce sia nella minore spesa per le forniture sia nel risparmio di energie di tanti dipendenti della PA che invece possono essere dedicati ad attività più importanti. Usando però le parole dell’ad di Consip Luigi Marroni, “l’azione di riqualificazione della spesa dovrà essere indirizzata sempre più verso concetti di “valore”, ovvero somma di risparmi diretti e indiretti”. La corsa al minor prezzo di acquisto non può pregiudicare la qualità di beni e servizi altrimenti il risparmio nella spesa per la fornitura si tradurrà in un’ulteriore costo con inevitabili ricadute sui cittadini anche per i danni che ne possono conseguire. Pensiamo ad esempio al caso dei bisturi comparso poco tempo fa alle cronache che venivano sì acquistati ad un prezzo basso ma non tagliavano a dovere venendone pregiudicata la qualità con chiare conseguenze sul paziente.
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