L’ Antitrust ha sospeso 252 siti on-line (tutti all’estero): vendevano prodotti contraffatti
13 giugno 2016Il fenomeno delle truffe on-line (in gergo phishing) riguarda principalmente gli utenti che fanno acquisti on-line usando carte di credito: è facile infatti cadere nella rete di negozi fantasma, cioè che non esistono e che derubano gli ignari acquirenti. Ma dobbiamo fare molta attenzione anche ad un altro grave fenomeno, quello della cessione di prodotti contraffatti, venduti come originali anche su famosi e reali negozi on-line .
Sulla base di diverse segnalazioni l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha accertato che ben 9 siti forniscono “informazioni non rispondenti al vero in merito alla natura, alle caratteristiche dei prodotti e all’utilizzo di diversi marchi”. Sarebbero state omesse inoltre, “informazioni rilevanti sull’identità e l’indirizzo geografico dei rispettivi operatori”. Questi siti vendevano prodotti taroccati di note marche commerciali. Sono stati sequestrati campioni pericolosi o tossici, per esempio occhiali da sole considerati dannosi perché alcune loro caratteristiche – dalla protezione dei raggi UV alla qualità delle lenti – non corrisponderebbero a quelle indicate. Oppure scarpe da passeggio e da ginnastica che su numerosi campioni sequestrati rivelavano la presenza di cromo esavalente, una sostanza altamente tossica o di un’altra denominata Dmf, una preparazione anti-muffa presente per lo più nei sacchetti inseriti nelle scatole delle calzature.
La decisione dell’Authority di colpire con la sospensione queste attività, che si trovano tutte all’estero, è stata presa in via cautelare, nei confronti di pratiche commerciali scorrette e ingannevoli.
Oltre ad essere illegale, la contraffazione lede il diritto irrinunciabile dei consumatori alla qualità ed alla sicurezza del bene acquistato. Federconsumatori si batte da sempre per tutelare i consumatori che si trovano, spesso loro malgrado, vittime di problematiche come queste, purtroppo in continua crescita attivando le necessarie procedure avanti alle competenti autorità, e dunque avanti anche all’Antitrust.
0 Commenti