Bollette: la sentenza attesa da tempo, l’IVA pagata sulle accise, va rimborsata

26 maggio 2016

L’Iva sulla bolletta di gas ed elettricità non va calcolata anche sulle accise come attualmente viene fatto dalle società: quanto pagato in più dai consumatori va restituito. Lo ha stabilito recentemente un giudice di pace di Venezia che per questo, riconfermando un altro provvedimento dello scorso anno, ha ingiunto ad Enel di rimborsare poco più di 100 euro all’utente che aveva fatto ricorso.
Pertanto si apre la possibilità per i consumatori di chiedere di essere rimborsati. La strada non sarà facile però. Molto probabilmente, come è successo anche per l’Iva sulla Tia, i cittadini si troveranno costretti ad agire in giudizio per poter recuperare tali somme. Infatti la clamorosa sentenza del giudice che ha accolto il ricorso del consumatore veneziano diviene un importante precedente che si confida non venga disatteso da altri giudici anche sulla scorta della recente sentenza n. 2672/97 emessa della Corte di cassazione che ha stabilito che «un tributo non possa gravare su un altro analogo senza una espressa stazione legislativa». Ora questa vicenda farà da apripista a nuovi ricorsi e Federconsumatori, come già fatto in passato, reitererà alle società la richiesta di andare ad eliminare direttamente in fattura tali indebite voci effettuando in automatico i necessari riaccrediti relativi alle somme versate a titolo di Iva applicata non sul reale consumo ma sui tributi collegati, come le accise che riguardano il settore energia. La normativa di origine comunitaria infatti precisa che l’Iva «vada pagata solo su un “prezzo”, sul corrispettivo di una prestazione, non sul trasferimento di un’imposta dal produttore all’utente».
E’ doveroso comunque specificare che il rimborso sopracitato non riguarda tutta l’Iva (comunque dovuta sui consumi), ma solo della quota di qualche decina di euro l’anno, pagata sulle imposte: moltiplicata la cifra per esempio per dieci anni, diventa comunque significativa per il singolo utente.
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