Internet day, 30 anni fa l’Italia scopriva il web, ma la strada è ancora tortuosa

10 maggio 2016

Il 30 aprile 1986 è una data che ha rappresentato una svolta per l’Italia. In quel giorno la prima mail veniva spedita dal Cnr di Pisa. Il web nel nostro Paese, dunque, festeggia i suoi primi trent’anni, anche se in realtà ne ha tanti di più. Il progetto infatti era stato avviato molto prima, addirittura nel 1970. Numerosi sono stati i passi avanti dal quel lontano 1986 ma l’Italia a tutt’oggi resta uno tra i paesi con il più evidente divario digitale sia su scala europea, sia su scala mondiale.
L’Italia si trova al 25esimo posto tra i 28 paesi dell’Unione Europea registrando un livello di copertura della connessione dati da postazione fissa del 20% contro il 62% della media UE e di conseguenza un digital divide doppio rispetto a quello europeo e con situazioni regionali, specie aree rurali, che arrivano al 100%. Riguardo alle connessioni a banda ultra larga la situazione è ancora più critica: considerando il livello di penetrazione, solo il 4% delle famiglie utilizza connessioni superiori a 30 megabit al secondo (contro il 26% dell’Ue-28) e praticamente nulle sono le connessioni superiori a 100 mbps (9% nell’Ue-20). L’Italia oggi annaspa a una velocità media di connessione di 5,4 Mbps rispetto ai 17,4 Mbps della Svezia, numero uno in Europa, ed ai 20,5 Mbps della Corea del Sud, numero uno al mondo.
Questi dati descrivono il grave ritardo Italiano nella diffusione della banda ultra larga, che invece è fondamentale per portare i servizi della Pubblica Amministrazione digitale in rete e per consentire alle piccole e medie imprese di scommettere di più sul commercio in rete e per aumentare l’export. La media dell’Unione Europea alla voce “shop online” è del 63%, per l’Italia 35%; l’accesso ai contenuti audiovisivi on demand in Italia è al 20%, media Ue al 40%; il selling online vede una media Ue al 15%, in Italia meno del 5%, in Germania oltre il 25%, in Lituania al 20%.
Federconsumatori Fvg è impegnata da tempo anche sulle problematiche riguardanti le infrastrutture informatiche nella nostra regione. lo scorso anno ha effettuato una ricerca per conoscere il livello di copertura della linea terrestre internet veloce e ultraveloce nei Comuni del Friuli Venezia Giulia. Da tali dati risulta ancora un inaccettabile divario digitale che penalizza molte famiglie e imprese. Le recenti decisioni prese dal Governo però dovrebbero in tempi brevi colmare questa difficile situazione di arretratezza che l’Italia ha, rispetto a gran parte dei paesi europei