Anagrafe Tributaria al via!

12 aprile 2016

L’Agenzia delle Entrate, a partire dal 31 marzo, ha a disposizione molte informazioni su privati cittadini e non; infatti banche ed operatori finanziari dovranno comunicare all’Agenzia delle Entrate tutti i dati dei propri correntisti: giacenze medie, saldi, assegni, bonifici, cassette di sicurezza. Si stima che sono stati trasmessi circa 500 milioni di dati tramite questa operazione.

L’Agenzia delle Entrate potrà, in questo modo, conoscere il saldo contabile dei conti a fine 2014, il saldo a fine 2015, il totale degli accrediti e degli addebiti effettuati nell’anno, la giacenza media annua, questi dati verranno “incrociati” con quanto dichiarato dai contribuenti ad esempio sull’Isee per ottenere agevolazioni e verrà rilasciato con esito non conforme qualora non ci sia rispondenza tra i due.

 

L’obiettivo dello Stato è: scovare gli evasori! Ma sarà realmente possibile o è solo un modo per intensificare ulteriormente i controlli sui privati cittadini consentendo al fisco di avanzare nuove e ulteriori pretese per tramite di accertamenti? Certo è che ora l’Agenzia delle Entrate ha a disposizione una gran mole di dati su cui fare le proprie valutazioni.

Verranno inoltre comunicate tutte le transazioni effettuate con carte di credito o bancomat.

 

Sono state inoltre tracciate una moltitudine di operazioni quali: passaggi fisici di denaro e gioielli, acquisti di beni immobili e mobili registrati, mutui, finanziamenti e canoni di locazione.

Funzionali a questa operazione di raccolta dati sono inoltre: i questionari inviati a soggetti terzi, i posti di blocco stradali fatti dalla Guardia di Finanza, le segnalazioni di conducenti di autovettura di grossa cilindrata (di cui non sono i proprietari).

 

Ci si interroga se la comunicazione di tutti questi dati sia una violazione della privacy, lo Stato verrà a conoscere gran parte delle nostre abitudini e dei nostri comportamenti di acquisto; si apre quantomeno un problema sulla delicatezza delle informazioni trattate e gestite. Il Garante per la Privacy ha già intimato all’Agenzia delle Entrate la massima cautela nel trattare questi dati, chiedendo misure di sicurezza più alte, e la loro distruzione dopo 6 anni. Al Garante è stato assicurato che i dati non serviranno per un controllo generalizzato e indiscriminato di tutti cittadini: gli accertamenti dettagliati scatteranno solo per chi manifesterà incongruenze fra quanto dichiarato al fisco e quanto rilevato sui suoi conti bancari.

 

Federconsumatori è a disposizione per fornirvi ulteriori chiarimenti sulla materia.