La crittografia di Whatsapp: sarà positiva la nuova funzione per proteggere i messaggi?

08 aprile 2016

Chi usa le ultime versioni di WhatsApp avrà notato che da alcuni giorni, in alcune chat, è apparso un avviso, incorniciato in un riquadro giallo. L’avviso indica che i messaggi di quella conversazione sono criptati: “i messaggi che invii in questa chat e le chiamate sono ora protetti con la crittografia end-to-end”. WhatsApp ha introdotto questo sistema di crittografia per le sue chat: significa che tutti i messaggi che vengono mandati o ricevuti possono essere visti solo da mittente e ricevente. In altre parole, i messaggi inviati e ricevuti vengono codificati e decodificati quando vengono mandati e ricevuti e quindi non possono essere letti o visti se non dal mittente e dal ricevente. Nessuno quindi, né terzi né la compagnia telefonica potranno accedervi. Una svolta epocale nella tutela dei dati personali degli utenti, la definisce Jan Koum, fondatore della piattaforma che attualmente è di proprietà di Facebook. Le chiavi crittografiche sono presenti direttamente nei device che inviano e che ricevono. Mentre i server dell’azienda che ospita i dati (in questo caso WhatsApp), agiscono come semplici postini, senza la possibilità di decrittare i dati.

 

Ci sono però già i primi dubbi e problemi. Proprio a causa di una crittografia “end to end” già in uso, qualche settimana fa, in Brasile, era stato arrestato e poi rilasciato il numero uno di Facebook in Sud America. La motivazione era di non aver collaborato con le autorità circa le conversazioni fra due criminali. Oggi WhatsApp mette le mani avanti e comunica al mondo che d’ora in poi neanche loro saranno grado di decrittare le conversazioni dei loro utenti.

Certo è che dinanzi a fatti criminosi come quello del Brasile, le autorità dovrebbero poter accedere alle comunicazioni di chi agisce nell’illegalità, lasciando “momentaneamente“ da parte il discorso della sicurezza sulla privacy, argomento che è sempre stato a cuore alle associazioni come Federconsumatori ma che sicuramente passa in secondo piano davanti alla sicurezza e all’incolumità dei cittadini del mondo intero.