Anche la moda made in Italy può essere “sostenibile”
31 marzo 2016L’Italia conta al suo attivo molti successi e una leadership indiscussa in molti campi quali la cultura, l’arte, la musica, l’alimentazione, lo sport ed il wellness, il lusso, gli arredamenti, la moda e così via, insomma in una sola parola il ben noto made in Italy. Molte sono le aziende italiane che hanno investito in prodotti e tecnologie green e che in tal modo si sono viste affermare sul mercato creando anche nuove figure professionali e rispondendo all’esigenza dei cittadini che sono sempre più alla ricerca di prodotti e servizi sostenibili. Per altro da un’indagine di Unioncamere emerge come le aziende più green siano poi anche le aziende più attente allo sviluppo tecnologico sviluppando conseguentemente ed in maniera importante la loro attività anche sul web. L’Italia si distingue per essere leader mondiale nel campo della bio-agricoltura ma anche altri settori merceologici si stanno trasformando per divenire più sostenibili.
Qualche giorno fa per esempio, un noto brand di abbigliamento ha deciso di rinunciare alle pellicce animali. In accordo con la Fur Free Alliance (FFA), la coalizione internazionale di oltre 40 importanti organizzazioni di protezione degli animali (rappresentata in Italia dalla Lav), una famosa “maison” italiana ha annunciato il suo impegno per l’abolizione totale delle pellicce da tutti i suoi prodotti. A partire dalla stagione autunno inverno 2016/2017 tutte le collezioni saranno quindi ‘fur free’.
Il progresso tecnologico raggiunto in questi anni anche dal “bel paese”, permette di avere a disposizione valide alternative che rendono inutile il ricorso a pratiche crudeli nei confronti degli animali. Questo è un primo passo importante a testimonianza della particolare attenzione verso le delicate problematiche relative alla salvaguardia e al rispetto dell’ambiente e del mondo animale. Molta strada c’è ancora da fare ma Federconsumatori è convinta che anche la moda, come altri settori merceologici e produttivi non può fare a meno oggi di preoccuparsi della sostenibilità sociale e ambientale, oltre che economica, della sua filiera. Progettare e sviluppare imprese e linee di prodotti e servizi seguendo strategie di sostenibilità può così rivelarsi la scelta vincente per continuare a occupare la posizione di leadership cui il sistema della moda italiano è abituato fornendo prodotti sempre più attenti all’etica e per questo sempre più ricercati dai consumatori
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