Obesità infantile, l’OMS boccia l’etichetta “a semaforo”

29 gennaio 2016

L’Organizzazione Mondiale della Sanità boccia l’etichetta “a semaforo”, tanto cara agli inglesi, ed esorta i governi a fare di più per combattere l’obesità infantile. Mettendo ad esempio una tassa su cibi e bevande con troppo zucchero e “rivedendo” le strategie di marketing dirette ai bambini. È il verdetto che arriva, dopo una lunga consultazione, dalla Commissione dell’OMS sull’obesità infantile.

La relazione, presentata qualche giorno fa, dice chiaramente che le etichette a semaforo sono insufficienti ed esorta l’industria alimentare a fare la sua parte nel limitare alimenti ultra-lavorati, poveri di nutrienti ad alta densità energetica. L’OMS chiede un maggiore impegno ai governi, con la tassazione di alimenti ebevandetroppo zuccherate e limiti almarketing sui bambini e un’etichettatura più ampia e informativa.

Sul Lancet (rivista scientifica di ambito medico) i copresidenti di commissione, SaniaNishtar e Peter Gluckman, e il program manager Timothy Armstrong hanno commentato: “Restiamo saldamente dell’opinione che è responsabilità primaria dei governi garantire politiche e azioni antiobesità“. La relazione sarà presentata alla assemblea dell’OMS a maggio, quando gli Stati membri avranno l’opportunità di discutere i risultati e fornire il supporto necessario per andare avanti con l’attuazione delle linee guida.

Fonte: Help Consumatori