Il logo europeo per i formaggi DOP e IGP
12 gennaio 2016Dal 4 gennaio 2016 è diventata obbligatoria, in attuazione di una decisione comunitaria, l’apposizione sull’etichetta o sulla confezione dei formaggi, tutelati dalle DOP e dalle IGP, del logo europeo, accanto ai bollini che rappresentano i singoli consorzi di tutela.
Come è noto, le DOP e le IGP sono dei segni distintivi che hanno, quale funzione, quella di mettere in evidenza le particolari qualità dell’alimento.
Per quanto concerne le DOP, si tratta delle denominazioni di origine e di provenienza, che consistono nel nome di una regione, di un luogo determinato o, in casi eccezionali, di un paese, e che possono essere utilizzare per designare un prodotto originario di quell’area geografica, le cui caratteristiche siano dovute essenzialmente o esclusivamente all’ambiente geografico nel quale è stato ottenuto.
Le IGP, o indicazioni geografiche protette, sono, invece, il nome della regione, del luogo determinato o del paese con cui il prodotto viene designato, e servono a indicarne l’origine geografica dalla quale dipende il possesso da parte di esso di una qualità, della reputazione o di altra caratteristiche.
Orbene, ad oggi i consumatori, nell’acquistare formaggi come, ad esempio, la “Fontina DOP”, potranno contare anche su un ulteriore elemento visivo utile a orientare la loro scelta di consumo, ovvero un logo rappresentante la bandiera europea.
In molti hanno plaudito questa decisione, le cui ragioni principali sono costituite dall’esigenza di promuovere la vendita di prodotti europei di qualità e nel favorire, soprattutto, la commercializzazione degli alimenti dei Paesi membri, a discapito di quelli proveniente dagli Stati terzi, dal momento che il consumatore,vedendo la bandiera dell’Unione, tenderà a ricollegare a quell’immagine una forte garanzia di sicurezza e di qualità, e sarà spinto ad acquistare il prodotto.
L’apposizione del logo europeo sui formaggi, d’altro canto, non sembrerebbe essere uno strumento particolarmente utile a contrastare i fenomeni di contraffazione alimentare di cui il made in Italy soffre pesantemente, e che necessiterebbero di risposte e iniziative ben più forti e significative.
Inoltre, l’obbligatorietà del logo europeo sia per i prodotti IGP, sia per i prodotti DOP, rischia di aumentare la confusione nei consumatori, dal momento che per molti di essi non è ancora del tutto chiara la distinzione fra tali segni distintivi.
Piuttosto, risultati migliori in termini di consapevolezza e protezione dei consumatori nel momento di acquisto dei prodotti alimentari e, nel caso in questione, dei formaggi, si potrebbero ottenere attraverso l’accrescimentodell’educazione dei consumatori in merito al valore ed ai contenutidelle etichette alimentari, sempre più complesse a seguito dell’introduzione del reg. UE n. 1169/2011, e nella decodificazione delle informazioni fornite, spesso attraverso l’uso, per l’appunto di loghi o segni distintivi. Federconsumatori da sempre e’ attiva su questo fronte anche con progetti specifici.
Giulia De Luca
0 Commenti