L’ Autorità per l’energia multa 7 aziende: 6 milioni di euro per forniture non richieste
03 dicembre 2015Dopo numerose denunce fatte dalle associazioni dei consumatori, e in particolare dalla Federconsumatori, per l’attivazione di contratti di forniture non richieste che hanno danneggiato numerosi consumatori, l’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico ha finalmente inflitto oltre 6 milioni di multa a sette imprese: Enel Energia, Eni, Acea Energia, Hera Comm, GdF Suez Energie, Green Network e Beetwin.
A giudizio dell’Autorità tali imprese “hanno alterato considerevolmente la libertà di scelta dei consumatori, adottando procedure di contrattualizzazione in violazione del Codice del Consumo”. Le aziende condannate hanno utilizzato quindi, a volte in maniera spregiudicata, l’asimmetria informativa esistente tra il cittadino e le aziende causata dalla complessità delle offerte commerciali di energia elettrica e gas nel mercato libero. In particolare, sono sotto accusa le modalità di offerta e conclusione con contratti a distanza, proposti da agenti porta a porta o attraverso la rete telefonica.
I comportamenti individuati hanno riguardato la sottoscrizione di contratti di fornitura perfezionati senza il consenso del consumatore e la successiva immotivata richiesta di attivazione delle forniture e di pagamento senza aver erogato un’adeguata informazione sull’identità dell’operatore, sulla natura e lo scopo del contatto e le caratteristiche e le condizioni contrattuali dell’offerta. Tutte pratiche che limitano notevolmente la capacità di prendere una decisione consapevole in merito all’offerta. Sono state inoltre rilevate varie opposizioni e ostacoli all’esercizio del diritto di ripensamento, dalla limitazione delle modalità con cui doveva essere esercitato, fino alla mancata trattazione dei reclami per attivazione non richiesta.
Le sanzioni inflitte sono state commisurate in relazione alle dimensioni delle singole aziende e alla gravità delle violazioni: Enel Energia dovrà pagare 2.150.000 di euro; Eni 2.100.000; Acea Energia 600.000; Hera-Comm 366.000; Beetwin 340.000; Green Network 320.000 e Gdf-Suez-Energie 200.000.
Gli operatori sottoposti a procedimento, precisa l’Antitrust, hanno proposto modifiche significative nelle procedure utilizzate per concludere i contratti di fornitura, al fine di superare i problemi creati. In particolare le imprese chiamate in causa metteranno a disposizione del consumatore la documentazione contrattuale prima che il consumatore sia vincolato contrattualmente, in modo da assicurare un consenso più consapevole e informato alla conclusione del nuovo contratto. Tutti gli operatori effettueranno inoltre una seconda telefonata per verificare che la documentazione contrattuale e il consenso del consumatore siano stati effettivamente ricevuti, in mancanza dei quali la proposta di contratto verrà annullata. Queste ultime modalità comportamentali nella esecuzione dei contratti è sicuramente positiva ma non basta, bisognerebbe escludere completamente la possibilità di raccogliere adesioni contrattuali porta a porta e attraverso chiamate telefoniche da parte delle aziende.
Emeri Pecile
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