Città metropolitane: approvato il programma operativo nazionale

05 ottobre 2015

Una grande sfida che potrebbe rispondere alla crisi economica e alla crisi ambientale

Le città metropolitane appena nate concentrano numerose potenzialità, ma anche altrettanti problemi: esse rappresentano il 40% del Pil nazionale, il 36% del patrimonio abitativo, il 39% dell’occupazione e il 40% della disoccupazione, ma sono anche luoghi di forte disequilibrio delle condizioni demografiche, economiche e sociali.
Queste sfide devono essere affrontate dalle città metropolitane in modo unitario ed efficace, tramite l’introduzione di profonde innovazioni nel modo di governare il territorio e le politiche urbane: una delle funzioni più importanti delle Città metropolitane è rappresentata, appunto, dalla programmazione dello sviluppo economico e sociale ed è stata affidata al Programma Operativo Nazionale (PON) Città Metropolitane 2014-2020.
Il Programma si inserisce nel quadro dell’Agenda urbana nazionale e Sviluppo urbano sostenibile con lo scopo di ridisegnare e modernizzare i servizi urbani per i cittadini tramite metodi e tecniche innovative, anche legate allo sviluppo di servizi digitali (smart city) e di promuovere pratiche e progetti di inclusione sociale per la popolazione e i quartieri in condizioni di disagio, attraverso la riqualificazione degli spazi e la previsione di servizi e percorsi di accompagnamento.
In Italia le aree interessate dal PON Metro 2014-2020 sono Bari, Bologna, Genova, Firenze, Milano, Napoli, Roma, Torino, Venezia , Reggio Calabria, Cagliari, Catania, Messina e Palermo.
I 5 assi sui quali si articola il programma – Agenda digitale, Sostenibilità urbana, servizi per l’inclusione sociale, infrastrutture per l’inclusione sociale e assistenza tecnica – rappresenterebbero una grande sfida per l’Italia, ma anche una straordinaria opportunità di rilancio delle città e di traino alla crescita, nonché risposte alla crisi economica e alla crisi ambientale.
Negli ultimi mesi, per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia, è in fase di discussione la possibilità di far divenire Trieste città metropolitana: la questione, al di là delle varie opinioni, è stata analizzata in uno studio, raccolto in un volume (“La città metropolitana di Trieste”), effettuato dall’Università degli studi Trieste. L’analisi contiene ampie sezioni analitiche e un capitolo finale in cui sono commentate, dai diversi punti di vista, tre distinte ipotesi di dimensionamento della città metropolitana di Trieste: a) una equivalente all’attuale provincia di Trieste; b) una equivalente alle attuali province di Trieste e Gorizia; c) una equivalente all’area litoranea comprendente Monfalcone, Trieste e Capodistria.

Caterina Taverna