Furti nelle abitazioni, soprattutto d’estate

28 agosto 2015

Tre risulterebbero i metodi più usati dai ladri per entrare nelle nostre case

Risultano in aumento nel territorio del Friuli Venezia Giulia i furti nelle abitazioni soprattutto in estate, quando i malviventi approfittano dell’assenza degli abitanti o comunque del fatto che, stante la bella stagione, si è più portati a lasciare i serramenti aperti per rinfrescare casa o solamente per far circolare un po’ di aria tra le mura domestiche.
I ladri usano prevalentemente 3 tecniche per entrare nelle nostre case come si può apprendere dai dati forniti dall’Istat, l’Istituto nazionale di Statistica. Con Qualche attenzione in più dunque si può tentare di prevenire brutte sorprese.
Il metodo in assoluto più usato dai ladri per entrare nelle case è semplicemente passare da una finestra, un balcone, un garage o da una porta aperta. Questo avviene nel 34% dei casi. In altre parole un furto su tre avviene approfittando di una banale disattenzione. Il primo fattore di sicurezza è semplicemente ricordarsi di chiudere porte e finestre, soprattutto quando non siamo in casa. Il 76% dei furti avviene infatti quando in casa non c’è nessuno.
Al secondo posto troviamo gli attacchi di forza nei confronti delle porte. Nel 27% dei casi la porta è stata divelta, scardinata o scassinata. Il secondo fattore di sicurezza è quindi avere una porta d’ingresso e una serratura che sappiano resistere efficacemente ai tentativi di romperle ricorrendo per lo più a strumenti comuni come martelli, leve e tenaglie. Avere una porta resistente, e ricordarsi di chiuderla, ci mette al riparo dal 60% dei tentativi di furto.
Al terzo posto troviamo le finestre rotte, forzate o smontate. Avviene in questo modo il 12% dei furti. Dopo aver adeguatamente rafforzato la porta di casa la terza strategia è quindi di proteggere adeguatamente anche gli altri possibili punti di accesso. Le soluzioni possibili sono molte: installare una spranga sugli scuri, utilizzare tapparelle blindate o montare le vecchie, ma sempre efficaci, inferriate o installare un antifurto che può essere collegato anche alla centrale operativa dei Carabinieri (112) o che comunque oltre a suonare nel momento in cui avviene una violazione del domicilio avvisando coloro che sono nelle immediate vicinanze, ci notifichi attraverso l’invio di un messaggio sul nostro cellulare, che l’impianto di antifurto si è attivato permettendoci di rientrare tempestivamente a casa o di avvisare un vicino, un conoscente o un parente affinché vadano a controllare che tutto sia a posto.
Fidarsi e bene ma non fidarsi è meglio! Risulterebbe ulteriormente che nel 7% dei casi, infatti, il furto è stato compiuto da una persona che era già in casa, come un ospite o un domestico. Un altro 2% è stato compiuto da persone che hanno convinto il padrone di casa a farli entrare. Nell’1% dei casi, infine, il ladro ha aperto la porta usando le chiavi che ha trovato nella toppa. Cerchiamo quindi di evitare di far entrare sconosciuti, anche se sembrano brave persone e accampano scuse apparentemente convincenti, e stiamo attenti a non dimenticare le chiavi nella porta.