Banca di Vicenza: le nostre proposte, l’attuale situazione, le nostre valutazioni

05 maggio 2017

Abbiamo fatto sentire la nostra voce, attraverso un nostro rappresentante che ha raccolto più di duecento deleghe, all’assemblea che si è tenuta a Vicenza il 28 di Aprile. In virtù della fiducia che ci è stata concessa e della rappresentanza che ci è stata conferita abbiamo presentato all’assemblea richieste diverse, rivolte sia a risarcire i risparmiatori truffati che a creare condizioni di trasparenza e condivisione delle scelte che rendano concretamente possibili i risarcimenti. Appartengono a questo secondo gruppo di richieste:

  1. la riduzione dei compensi degli amministratori e dei soggetti apicali della Banca in un’ottica di riduzione dei costi e di responsabilità sociale;
  2. l’estensione dell’azione di responsabilità, per tutti i danni subito e subendi dall’istituto, alla società di revisione (KPMG) e al perito prof. Bini condividendo con tutti i soci l’atto introduttivo della causa per l’azione di responsabilità;
  3. la condivisione con i soci del piano presentato alla Banca Centrale Europea, volto a risollevare l’istituto dalla grave crisi in cui è caduto;
  4. la condivisione con i soci del piano per il recupero dei crediti incagliati;
  5. la trasparenza in materia di concessione di nuovi crediti alle imprese stante il fatto che la causa della difficoltà o impossibilità di rimborso dei crediti è imputabile ad affidamenti incauti.
  6. l’esplicazione di quali e quante posizioni sono state chiuse, ed in che modalità, fuori dall’offerta pubblica di transazione;
  7. il numero di cause in essere con Banca di Vicenza da parte dei soci e il numero dei soci reclamanti che hanno accettato la transazione;
  8. la nomina di rappresentanti nel consiglio di amministrazione che diano garanzie di indipendenza e professionalità.

Sono direttamente rivolte a tutelare i soci truffati le richieste:

  1. di pubblicazione dell’elenco nominativo dei soci scavalcati e di spiegazione dettagliata della modalità di ricostruzione della cronologia degli ordini;
  2. di ulteriori forme di rimborso ai vecchi soci, eliminando il criterio temporale decennale, attraverso
  • lo strumento della conciliazione;
  • del Fondo Welfare,
  • dell’assegnazione di warrant attingendo ad una parte delle risorse derivanti dal realizzo dei crediti in sofferenza e di quanto ricavato attraverso l’azione di responsabilità.

L’assemblea che si è tenuta a Vicenza ha costituito purtroppo un siparietto tragicomico.

In quale altro modo definire l’arroganza e l’irresponsabilità del nuovo gruppo dirigente che da un lato trasmette alla stampa specializzata (Il Sole 24 ore) l’atto introduttivo dell’azione di responsabilità nei confronti dei precedenti amministratori ma si rifiuta di renderlo accessibile ai propri soci? Che ammette candidamente che per la stessa azione di responsabilità non sono ancora stati “ricostruiti i fatti” e neppure “definita la domanda di risarcimento”? Che rinvia “all’esito dell’azione penale” l’azione di responsabilità contro revisori, società di revisione e perito Bini? Che giustifica con la foglia di fico della privacy il rifiuto di fornire gli elenchi e le modalità di individuazione degli “scavalcati”? Che annuncia, smentendo platealmente quanto dichiarato dal Presidente Mion al Sole 24 ore, che in caso di intervento dello stato attraverso la ricapitalizzazione non potranno essere concessi ulteriori risarcimenti ai soci?

Questa plateale e conclamata inadeguatezza della nuova guida della banca aggrava ulteriormente la crisi di fiducia dei potenziali clienti e costituisce un’ipoteca negativa che pesa sul suo futuro. Sia che derivi da incapacità soggettiva dei nuovi dirigenti che da una concentrazione dei poteri decisionali reali nelle sedi istituzionali italiane ed europee, Federconsumatori continuerà il suo impegno anche a questi livelli.

Si apprende ulteriormente come la Consob abbia sanzionato la Banca Popolare di Vicenza per un totale di 9,14 milioni di euro per violazioni commesse dal vertice aziendale tra l’aprile 2011 e l’aprile 2015. I provvedimenti, si legge in una nota della commissione, riguardano il Cda e il Collegio sindacale in carica all’epoca dei fatti, nonché alcuni dirigenti. Agli stessi è stata comminata anche la perdita temporanea dei requisiti di onorabilità e dell’incapacità di assumere incarichi in società quotate per un totale di 76 mesi.

 

Federconsumatori e’ da oltre due anni che denuncia tali violazioni che si riscontrano a danno di ciascun azionista. Il provvedimento sanzionatorio dunque era atteso da molto ma si chiede che la sanzione venga destinata a rimborsare i risparmiatori traditi dalla banca a causa delle gravi condotte poste in essere.