Servizi a Pagamento non richiesti: cosa sono, cosa fare in caso di attivazione
09 gennaio 2017Dalla storica sentenza dell’Antitrust del gennaio 2015, quando l’Autorità ha sanzionato con una multa esemplare da 1,7 milioni di euro Telecom Italia e H3G e di 800mila euro Wind, per servizi attivati ma non richiesti, non si sono visti grandi passi avanti nella tutela degli utenti.
Anzitutto, chiunque può cadere nella trappola di un servizio non richiesto, quando un servizio o una pubblicità non dice con chiarezza che c’è un costo o che cliccando l’utente viene abbonato. Modalità più sofisticate, invece, coinvolgono banner pubblicitari invisibili sui quali l’utente non sa nemmeno di aver cliccato; ecco che compare una pagina di conferma dell’abbonamento e per distrazione, con i touchscreen (schermi che toccati con un dito, consentono di interagire con il computer) sono facili i clic involontari. Infatti, come Agcom ha scoperto, alcune pubblicità o alcune pagine dei servizi riescono a trovare da soli i codici informatici corrispondenti al clic. A volte, è addirittura un malware (programma usato per disturbare le operazioni svolte da un computer, rubare informazioni sensibili, accedere a sistemi informatici privati, o mostrare pubblicità indesiderata), che si è installato sul cellulare “obbligandolo” a fare questo famigerato clic. Alcuni fanno apparire la pagina del servizio ogni volta che l’utente riceve una telefonata e quando si porta il telefono all’orecchio senza sapere che si è aperta da sola la pagina con il tasto “abbonami” viene involontariamente cliccato con la guancia o l’orecchio tale tasto attivando l’abbonamento.
Le imprese responsabili di queste pratiche scorrette hanno sede in territori extra europei, e perseguirle legalmente risulta quasi impossibile; gli operatori telefonici che cedono i numeri a queste grandi aziende pubblicitarie (senza i quali non potrebbero minacciare il nostro credito) secondo l’Antitrust non solo non tutelano sufficientemente i loro utenti ma sono accusate di aver costruito un sistema di per sé lesivo dei diritti degli utenti stessi.
Viste queste premesse, si potrebbero adottare delle accortezze da mettere in atto per evitare di vedersi dimezzato il credito: installare un’app come AdBlock Plus blocca i banners, i pop-ups, i malware e altre pratiche pericolose per il credito. Preferire la navigazione da desktop piuttosto che da mobile. Fare attenzione alle bollette, guardare sempre ogni voce di spesa e confrontarla con i servizi attivi. Tenere presente che questi servizi possono essere attivati anche sulle Internet Key (chiavette per il collegamento a Internet).
Una volta scoperto l’addebito l’utente deve attivarsi per disattivarlo. Dopo le numerose pressioni dell’Agcom, gli operatori telefonici hanno introdotto modalità piuttosto semplici per disattivare questi servizi. Federconsumatori consiglia di non chiamare quei numeri di telefono contenuti nel messaggio di conferma di attivazione dell’abbonamento, potrebbe infatti portare ad un’ulteriore cospicuo esborso, invece bisogna rivolgersi immediatamente al proprio gestore richiedendo l’immediata disattivazione, e il blocco permanente di tutti i servizi digitali a pagamento, il cc.dd. barring SMS (specificando se si vuole mantenere per alcuni servizi, ad esempio gli SMS che la nostra banca ci invia quando vengono spesi dei soldi sul nostro conto). Inoltre, l’utente può richiedere il rimborso delle somme indebitamente spese, dichiarando di non aver mai richiesto tale servizio. In caso di rifiuto si può adire alla procedura di conciliazione presso l’Agcom. Se l’operatore persiste, come ultimo rimedio c’è la strada della procedura di conciliazione, gratuita, presso un Co.Re.Com della propria Regione, per la quale si può richiedere l’assistenza di un operatore abilitato della Federconsumatori.
L’unico mezzo che l’utente ha per contrastare queste pratiche scorrette è la sollecita denuncia alle autorità competenti e la pronta disattivazione, la costante allerta sui nuovi metodi fraudolenti e l’essere sempre informato sui propri diritti e garanzie.
Eufemia Acunto
1 Commento
Simone Bachin
27 ottobre 2017 at 16:10Bisogna parlarne il più possibile di questi servizi così la gente riesce a farsi truffare il meno possibile!
A me è capitato di attivarmi a Premiumbox ma, per fortuna sono riuscito a disattivarmi in poco tempo.
Se vi capita sappiate che basta andare su Disattivami.it. Li è spiegato tutto. Questo è il link http://disattivami.it/